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3/08/2019

Default o Exit: una battaglia tra l'Italia e l'UE è inevitabile

C'è una doppia crisi italiana che sta producendo nell'Unione Europea.
Da un lato, è una crisi politica, o addirittura geopolitica. L'Italia sta minando l'unità dell'Unione europea; il blocco del riconoscimento da parte dell'UE dei responsabili del golpe in Venezuela come autorità legittima; prevenire l'espansione delle sanzioni contro la Russia; e persino sostenere il movimento del "gilet giallo" in Francia, che sta suscitando la rabbia del governo francese.
D'altra parte, la crisi è di natura economica. L'Italia sta nuovamente scivolando in recessione (la crescita economica è stata negativa nel paese); Le banche italiane stanno di nuovo affrontando problemi finanziari; e i media aziendali hanno già stimato che la crisi economica italiana potrebbe far saltare in aria l'intero sistema bancario europeo.
C'è una forte possibilità che i leader dell'UE si trovino presto di fronte a una scelta : cercare di salvare l'Italia (e l'intera Europa) da un'altra crisi o dare l'esempio punendo il governo italiano per le politiche economiche ed estere indipendenti del paese. A sua volta, il governo del primo ministro italiano Giuseppe Conte avrà molto probabilmente il suo dilemma da affrontare: inchinarsi e vendere i suoi principi per ottenere aiuto da Bruxelles o andare fuori e riconquistare l'indipendenza italiana. La scelta non sarà facile e entrambe le decisioni saranno dolorose. Né la fine di questo dramma italiano potrebbe davvero essere definito felice. Come sottolinea giustamente questo titolo in The Telegraph : "La crisi in atto in Italia porterà a default, uscita dall'euro, o entrambi".

Il primo ministro italiano, Giuseppe Conte, pronuncia il suo discorso durante il voto di fiducia per il nuovo governo al Senato italiano. Nella foto al vice premier di sinistra Luigi Di Maio e al vicepreside Matteo Salvini, Italia, Roma, 5 giugno 2018
Al centro della questione italiana c'è il fatto che la crisi del 2008 non è mai veramente scomparsa, e tutte le autocompiacimento dei politici europei (specialmente italiani) sono stati in realtà tentativi di nascondere i vecchi problemi irrisolti sotto il tappeto. Fino a poco tempo fa, l'economia italiana mostrava una crescita anemica, ma ha iniziato a diminuire negli ultimi due trimestri. Anche gli sforzi per indebitarsi di più non stanno aiutando. Ci sono tassi di interesse negativi nella zona euro, ma è spesso più redditizio per le banche mantenere i loro soldi nella Banca Centrale Europea (anche a un tasso di interesse negativo) o investirli in qualche parte fuori dall'Italia piuttosto che prestarli a rischi per le imprese italiane e ordinarie Italiani che probabilmente non pagheranno mai i soldi indietro. In effetti, alla fine del 2017 in Italia erano stati registrati cattivi debiti bancari per 185 miliardi di euro, un record per l'Unione europea. L'Italia rappresenta circa un quarto dei prestiti in sofferenza nella zona euro (ossia i prestiti che non vengono rimborsati o sono in ritardo), ed è facile capire perché Bruxelles consideri il paese come il punto debole dell'UE.
Un altro problema si è sviluppato dopo che il governo Conte - una coalizione di due partiti populisti ed euroscettici - è salito al potere nel giugno 2018. Ha cercato di risolvere le questioni economiche del paese aumentando gli incentivi governativi, ma l'Italia è già in debito (il debito nazionale dell'Italia è di 131 per centesimo del suo PIL). La Commissione europea ha messo in guardia contro l'allargamento del suo deficit di bilancio e l'aumento eccessivo del suo debito pubblico, e ha minacciato multe per violazione della disciplina di bilancio.
Alla luce della minaccia di sanzioni economiche della Commissione europea (!), Il governo italiano ha dovuto negoziare e fare concessioni nella sua politica fiscale, e ora, a causa della contrazione dell'economia italiana, il gabinetto di Conte sta di nuovo affrontando un dilemma: o sopportare la stretta economica dei burocrati europei (e dell'insoddisfazione degli elettori) o andare contro l'Unione europea.

Per capire veramente il problema italiano, occorre ricordare che, in quanto membro dell'Unione europea e della zona euro, l'Italia non ha piena sovranità nazionale, soprattutto quando si tratta di questioni economiche. Non controlla la politica monetaria della Banca centrale europea e non può nemmeno preparare un bilancio in linea con i desideri del proprio governo o del proprio parlamento, senza il rischio di incorrere in sanzioni o multe dalla Commissione europea. Inoltre, i politici euroscettici italiani sospettano che la Commissione europea (in cui i ruoli principali appartengono a persone selezionate da Germania, Francia e Stati Uniti) stia punendo l'Italia e strangolando letteralmente la sua economia a causa di una avversione politica nei confronti del governo italiano . azioni geopolitiche.
Prendi la recente mossa di Roma per bloccare il riconoscimento dell'Unione europea di Juan Guaidó come presidente del Venezuela, ad esempio. È logico che i funzionari filo-statunitensi della Commissione europea cerchino di punire l'Italia il più duramente possibile per un simile comportamento. E le iniziative dell'Italia non si limitano al Venezuela. Uno dei leader della coalizione di governo, il vice primo ministro italiano Luigi Di Maio, ha tenuto un incontro questa settimana con i leader del movimento 'gilet giallo' in Francia e ha sostenuto i loro sforzi, una mossa che ha causato grande offesa al governo di Il presidente Macron, che probabilmente considerava tali azioni da parte delle autorità italiane come un tentativo di legittimare le richieste politiche di un movimento volto a rimuoverlo dal potere. La risposta logica del presidente francese a tali azioni da parte del governo italiano è quella di utilizzare la Commissione europea e la sua influenza di bilancio per fare pressione sull'Italia.
È chiaro che conflitti come questi indicano instabilità politica all'interno dell'Unione europea e la situazione sta diventando davvero instabile. Da un lato, la Commissione europea potrebbe davvero spingere l'Italia sull'orlo della bancarotta o addirittura scatenare un vero e proprio tracollo economico, che probabilmente (ma non certo definitivamente) porterà a un cambio di governo a Roma. D'altra parte, se ciò accadesse, l'Italia potrebbe dichiarare un default sul debito pubblico, o la sua uscita dall'eurozona, o (come notato da The Telegraph ) sia allo stesso tempo, soprattutto da tali minacce (fino a il ritiro del paese dall'Unione Europea) sono già stati fatti dal governo, il cui capo non ufficiale è il vice Primo Ministro Matteo Salvini.



Ironia della sorte, il peggio di questo scenario saranno le banche francesi, che secondo Bloomberg hanno prestiti italiani per centinaia di miliardi di euro sui loro bilanci. Inoltre, un tale shock potrebbe far sì che gli investitori stranieri (e molti altri europei) iniziassero a fuggire dalla zona euro, aggiungendo una componente valutaria alla crisi bancaria. Il tempo dirà se la Commissione europea è disposta a correre rischi per punire i politici italiani amanti della libertà, ma possiamo già essere d'accordo con Luigi Di Maio, che, dopo aver incontrato i "giubbotti gialli" francesi, ha dichiarato che "i venti del cambiamento hanno attraversato le Alpi ". Per coloro che hanno vissuto il collasso dell'URSS, il simbolismo della frase del politico italiano, sia intenzionale che no, non può non evocare certe associazioni con ciò che è stato detto nello spazio informazioni sovietico negli anni '80. A quel tempo, i "venti del cambiamento" stavano soffiando attraverso ogni singolo crack in Unione Sovietica, e sappiamo che non finisce mai bene. I politici populisti in Europa amano confrontare l'Unione europea con la fine dell'URSS, e questo confronto sta iniziando a suonare vero come mai prima d'ora.
Fonte: zerohedge






8/28/2016

L’élite finanziaria si distacca dai cittadini e si rinchiude nel proprio fortilizio di potere

di luciano Lago


Le decisioni adottate nel corso del 2015 dalle autorità europee, prima in tema di sanzioni (alla Russia)  ed austerità e successivamente  in tema di immigrazione, hanno determinato una ondata di malcontento fra l'opinione pubblica tedesca che si ritiene danneggiata da questi provvedimenti che ha contagiato anche gli altri paesi (dell'Est e dell'Ovest) causando l'ascesa dei partiti nazionalisti ed anti Europei, dall'Austria alla Repubbica Ceka, alla Francia, dove il partito della Le Pen incontra sempre maggiori consensi, fino alla stessa Germania dove la popolarità della Merkel è ormai precipitata ai minimi storici.
Nonostante questo le autorità europee di Bruxelles, come anche la Merkel nella stessa Germania, proseguono le loro politiche improntate alla austerità neoliberista e, nel caso della Germania, ai tentativo forzoso di integrazione dei profughi e migranti nel sistema di lavoro tedesco.
Se non fossero bastate queste politiche di austerità imposte dalla Merkel, dalla BCE e dal FMI che hanno ridotto sul lastrico paesi come la Grecia ed impoverito paesi come l'Italia, la Spagna ed il Portogallo, provocando recessione, deflazione, miseria crescente, disoccupazione giovanile di massa, con la perdita di interi settori industriali e manifatturieri ad unico vantaggio della Germania, molte altre sono state le decisioni politiche prese dalla Merkel e soci che hanno fatto maturare il grave scontento ed astio nei confronti dei tecno burocrati di Bruxelles.

Di fronte alle reazioni dell'opinione pubblica ed alle manifestazioni di dissenso, i personaggi della elite (gruppi di potere) non si scompongono, manifestazioni di dissenso anche clamorose, come avvenuto ad esempio nel caso del vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel, il quale, durante una visita in Sassonia, è stato pesantemente contestato dai dimostranti, con fischi e grida di "traditore", a cui ha risposto alzando il dito medio, con gesto non molto elegante per un personaggio ufficiale.

Sigmar Gabriel mostra il dito medio


Adesso avviene che il ceto politico al servizio dei potentati finanziari e la stessa Elite, si ricompattano fra loro e si ostinano difendere le proprie prerogative e gli interessi che rappresentano.
In Germania il presidente federale dela Germania, Joachim Gauck, ha voluto descrivere la situazione con la seguente affermazione: "Il problema non sono le elites, il problema è il popolo". Chiaro il concetto che se il popolo non accetta le politiche delle elite, questo deve essere sostituito (si spiega così la fretta di accelerare la sostituzione con il processo migratorio).
Questa reazione furiosa del presidente Gauck è dovuta alla manifestazione ostile di larga parte dell'opinione pubblica rispetto all'ultimo provvedimento preso dal Governo: Il governo tedesco, infatti, ha varato una legge, in fretta e furia, che gli permette di prelevare ulteriori 1,5 miliardi di euro di liquidità dal fondo sanitario pubblico (10 miliardi in totale, pagato da tutti i membri e anche dai contribuenti) al fine di stanziare quella cifra per i migranti e i richiedenti asilo.
Peggy Noonan sul Wall Street Journal sembra invece aver colto quanto sta accadendo sempre meno sottotraccia in Germania: "Il punto più importante è che il processo in atto sta accadendo ovunque, le elites si distaccano sempre più dai cittadini, sentendo poca lealtà o affiliazione nei loro confronti".
In sostanza si percepisce non solo il distacco della elite verso la gente ma la mancanza di interesse verso il proprio popolo, verso chi non siede al tavolo decisionale, mentre la massa dei cittadini ha ormai capito chiaramente di essere stato abbandonata dai leader interessati alla propria carriera.
 Presidente Repubblica Federale Tedesca J. Gauk


Tuttavia non viene minimizzato il rischio che questa situazione può determinare e, nelle sale dei club esclusivi dove si riuniscono i personaggi della Elite finanziaria che mantiene il controllo del sistema economico mondiale , una sottile inquietudine serpeggia da tempo: sarà possibile una rivolta di masse popolari di alcuni grandi paesi contro l'ordine imposto dalla globalizzazione? Potrebbe essere questo il paventato "risveglio globale" ("the Global Awakening") indicato come rischio reale da alcuni esponenti della elite come Zbigniew Brzezinski, già cofondatore della "Trilateral Commission", il quale già tempo addietro, in alcune analisi fatte nel corso di riunioni della "Council of Foreign Relations" a Montreal, aveva parlato di questo pericolo connesso anche alla diffusione di internet e delle tecnologie informatiche che, avendo in parte incrinato il monopolio dell'informazione dei grandi media controllati dalla Elite (i mega media), hanno l'effetto di aumentare il grado di percezione condivisa e di consapevolezza, in specie nelle nuove generazioni, suscitando possibili rivolte che si diffondono a macchia d'olio in molti paesi, soprattutto in quei paesi che hanno subito i maggiori tagli del Welfar e dei diritti sociali a vantaggio dei profitti dei grandi potentati finanziari.
Potrebbe non bastare più la diffusone dei così detti "diritti individuali" come quelli per il matrimonio gay, per gli immigrati, diritto allo "Jus soli", il diritto all'educazione Gender, il diritto all'eugenetica, il diritto alll'aborto, all'eutanasia, ecc. , proposti come palliativo in sostituzine dei diritti sociali, sacrificati in nome dei mercati e della globalizzazione, le nuove generazioni si aspettano altro.
Si tratta della insofferenza delle classi giovanili, delle aspettative non soddisfatte dei lavoratori, della loro impossibilità di garantirsi un futuro e del loro desiderio di rivalsa in assetti sociali dove le risorse sono gestite pochi e le ineguaglianze sociali diventano intollerabili. Situazione che si sta già manifestando in alcuni paesi europei come in Francia, con i grandi scioperi e manifestazioni contro le leggi sul lavoro, ma anche in Spagna, in Grecia, in Italia ed altri paesi .
L'Elite mondialista è riuscita nell'ultimo ventennio ad accelerare come non mai il processo di globalizzazione e di controllo dei principali organismi internazionali, dalle Nazioni Unite al WTO, dagli organismi finanziari quali il FMI, la FED e la Banca Mondiale fino ad una serie di sovrastrutture di cui pochi conoscono anche l'esistenza come la Banca dei regolamenti Internazionali, con sede a Basilea, che rappresenta il vertice del cartello bancario delle Banche Centrali , un istituto che controlla l'offerta di moneta in tutto il globo. Si tratta essenzialmente di una banca centrale, non eletta, inattaccabile legalmente, che ha l'immunità totale dalle imposte e dalle leggi nazionali.
Attraverso questi organismi l'Elite mondialista si è assicurata il controllo dei governi delle aggregazioni come la UE, del commercio internazionale e soprattutto del movimento dei grandi capitali finanziari.
Risulta però molto più difficile per l'Elite controllare ogni ambiente politico e controllare i pensieri ed i comportamenti di milioni di persone ed è per questo che si stanno studiando sistemi per tenere sotto controllo il Web utilizzando la supremazia tecnologica e commerciale di società come Google e di Facebook che possono attuare un controllo delle informazioni e degli utenti del web. La strategia conclamata dalle dichiarazioni di alcuni esponenti della elite è quella di incanalare e controllare i fenomeni di rivolta e di malcontento piuttosto che tentare di reprimerli. Il vecchio sistema del "divide et impera".
D'altra parte sono in pochi ancora ad avere compreso quali siano i metodi adoperati dall'Elite mondialista per avere il controllo di buona parte dei governi ed ottenere l'adempimento delle politiche richieste:
l'Elite utilizza un nucleo molto ristretto di istituzioni finanziarie e mega-società per dominare il mercato globale. L'obiettivo è quello di averne il controllo dell'economia e del sistema finanziario. La strategia della Elite è quella di rendere tutti i governi schiavizzati dal debito appositamente gonfiato e che tutti gli esponenti politici dei paesi controllati siano schiavi degli ingenti contributi finanziari che vengono incanalati nelle loro campagne per la rielezione e di conseguenza siano ricattabili. Fondamentale il sistema il creato dalla Elite di potere per avere il controllo di tutti i grandi gruppi proprietari dei media, delle catene televisive e dei gruppi editoriali, attraverso una serie di incroci societari, queste appartengono direttamente (per circa il 90%) ad esponenti della elite, questo spiega perchè i media mainstream non informano il pubblico sul motivo per cui il nostro sistema finanziario non funziona e produce quelle immani distorsioni a cui assistiamo. Allo stesso modo l'apparato mediatico serve per incanalare il consenso, manipolare gli avvenimenti e disinformare, demonizzare i nemici dei poteri dominanti e condizionare, ad esempio creando una psicosi di paura che induca la gente a stringersi intorno alle istituzioni.
Tecniche di condizionamento psicologico di massa estremamente sofisticate e gestite da specialisti della comunicazione.
Il meccanismo del debito non riguarda soltanto gli Stati (debito pubblico) ma anche i cittadini (debito privato). L'obiettivo è che anche tutti i cittadini, possano essere resi schiavi per conseguenza del debito attraverso le banche ed il sistema del credito, delle commissioni, della limitazione o totale abolizione del contante, delle imposte sui risparmi, degli interessi passivi, delle commissioni, dei servizi privatizzati a cui dover accedere a pagamento.
Nessuno peraltro deve poter mettere in questione le ricette del sistema neoliberista ed i dogmi del monetarismo praticato in questo sistema. Coloro che occasionalmente lo fanno corrono dei seri rischi di essere in un primo tempo emarginati e definiti populisti e retrogradi, in un secondo tempo, qualora siano giudicati pericolosi, rischiano per la propria incolumità personale di essere coinvolti in qualche strano incidente o direttamente assassinati dai sicari di qualche servizio.
Per comprendere l'influenza dei nuovi poteri dei potentati finanziari è possible portare come esempio la direttiva occulta che incautamente ha reso pubblica (per un errore interno) la grande banca d'affari internazionale JP Morgan, In un documento pubblicato il 28 maggio 2013 viene spiegato nel dettaglio come andrebbero idealmente riformati i paesi del Sud d'Europa. "I sistemi politici e le costituzioni di alcuni paesi del Sud presentano caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell'area europea". E pertanto vanno cambiate.
Da questa "direttiva occulta" seguono (guarda caso) i processi di riforma delle Costituzioni sulla base di quanto disposto dai membri della elite finanziaria, truccando abilmente tali riforme di fronte all'opinione pubblica come " studiate per migliorare l'efficienza del sistema e ridurre la burocrazia". Tipico il caso della riforma costituzionale voluta in Italia da Renzi e soci, ovvero da un governo eterodiretto che attua le direttive dei potentati finanziari senza fiatare e senza manifestare alcun dissenso.
Tutto conferma che sono allo studio nuovi provvedimenti per limitare il diritto al dissenso ed alle manifestazioni di protesta popolare che sono considerate pericolose dai membri della Elite di potere. Facile prevedere che il clima di paura e di terrore indotto da attentati ed attacchi terroristici favorirà l'emissione di questi provvedimenti di limitazione di diritti. Nessuna meraviglia quindi se registreremo una crescita degli allarmismi e del terrorismo, se nelle città europee si vivrà sempre più frequentemente in situazioni di stato d'assedio e di emergenza, questo è uno status eccezionale ma non è poi così negativo per gli interessi della Elite di potere, al contrario lo favorisce, meglio questo che il pericolo del "Global Awakening", il risveglio globale.
Fonte: http://www.controinformazione.info/lelite-finanziaria-si-distacca-dai-cittadini-e-si-rinchiude-nel-proprio-fortilizio-di-potere/

8/24/2016

L’UE DEVE MORIRE


"Non è possibile che qualsiasi politico europeo sia sufficientemente idiota da credere che sia stata la Russia ad invadere l'Ucraina, che la Russia da un momento all'altro invaderà la Polonia e gli Stati baltici, o che Putin sia un "nuovo Hitler" che progetta di ricostruire l'impero sovietico. Queste accuse assurde non sono altro che propaganda di Washington priva di qualsiasi verità. Tutto ciò è evidente. Nemmeno un idiota potrebbe crederci. Eppure l'Unione europea va di pari passo con la propaganda, come fa la NATO".
Così si esprime in uno dei suoi ultimi articoli P. C. Roberts, economista americano già assistente Segretario del Tesoro ai tempi di Reagan, quindi non propriamente un pazzo esaltato ma un personaggio che ha coperto ruoli importanti in precedenti amministrazioni statunitensi. E' ovvio che i rappresentanti dell'Ue non possono essere classificati come meramente idioti ma se anche la cretineria, come spiega mirabilmente il letterato russo Zinoviev, può raggiungere "vette" di autentica maestria allora tout se tient:
"…In genere non si rivolge attenzione al fatto che gli uomini possono progredire anche in stupidaggine. Capita spesso d'incontrare nella vita certi cretini di cui si può dire che sono dei cretini estremamente notevoli. Possiamo qui perfino suddividere i cretini in geniali e insulsi. Si fa apprendistato di stupidaggine altrettanto quanto d'intelligenza. Solo nel corso di una lunga vita e con un costante allenamento gli uomini raggiungono un alto grado di stupidaggine. In modo assolutamente analogo si svolge la cosa con qualità come il cinismo, la viltà, la scaltrezza, l'astuzia, il raggiro, ecc. La capacità di compiere una bassezza non si raggiunge di colpo. E per diventare un insigne mascalzone, bisogna certo esservi predisposti, ma anche allenarsi a lungo e con tenacia. Non è perciò un caso se i più insigni scellerati s'incontrano più sovente tra la gente istruita e attempata".
Ecco spiegata, in poche parole, l'efficienza idiota con la quale i superdotati di Bruxelles si dedicano alla costruzione di un'Europa servile agli Usa e marginale nella geopolitica mondiale. La stessa efficienza scema che ci ha messo il Governo Italiano per approvare in un baleno i raid sulla Libia che ostacolano i suoi interessi concreti ma favoriscono quelli di Washington. Un vero capolavoro sciocco.
Stando così le cose, non possono esserci vie di mezzo: l'Unione Europea deve morire subito con tutte le sue istituzioni, tutti gli apparati e organismi che sono germinati proprio per riprodurre élite di deficienti con alto quoziente intellettivo, da lasciare precauzionalmente inutilizzato o da utilizzare nella maniera peggiore possibile, a detrimento dei cittadini che vi vivono dentro.
Per far inceppare il meccanismo automatico che riproduce tale incretinimento, colpendo contestualmente i portatori soggettivi dello stesso, non basta scagliarsi contro i suoi accidenti derivati, vedi l'Euro. Chi dice il contrario è vittima di una ottusità antitetico-polare a quella che pretende di combattere. Bisogna andare dritti al cuore del problema. Il mito poietico dell'Ue deve essere smascherato sin dalle sue origini ed il suo prodotto maligno distrutto dalle fondamenta. Esso è germogliato per volontà della C.I.A., come rivelato da documenti desecretati dagli statunitensi, con un ordine chiaro, dato dal Dipartimento di Stato, ai suoi "Padri Affondatori": "sopprimere il dibattito fino al punto in cui l'adozione di tali proposte diverrebbe praticamente inevitabile". Precisamente la strada seguita ancora oggi dai nostri sinceri democratici del piffero.
Siano stramaledetti Monnet (di lui il Generale Charles de Gaulle disse che si trattava di un agente americano), Schuman, Spinelli e compagnia servente. Solo gli schiavi possono prendere a modello gente che si è fatta comprare come Giuda.
Fonte: http://www.conflittiestrategie.it/lue-deve-morire

5/22/2016

TTIP


Immaginate che l’Unione Europea debba crollare domani, o comunque a breve: gli europei scenderebbero nelle strade a ballare. La UE è diventata un autentico serbatorio di paura e terrore: sanzioni economiche, punizioni, militarizzazione, abolizione dei diritti civili per gran parte degli europei.

Un ristretto gruppo di tecnocrati non eletti, rappresentanti di 28 paesi, e molti dei quali inadatti a servire nel sistema politico del loro paese ma abbastanza ben collegati tanto da ottenere un posto di lavoro ben pagato a Bruxelles, sta decidendo il futuro dell'Europa. In piccoli gruppi, spesse volte stanno decidendo il futuro dei popoli europei, chiusi in stanze segrete.
Considerate il TTIP — sotto la pressione dei loro padroni a Washington, dietro a porte chiuse e nella più totale segretezza, e molto probabilmente contro i loro stessi interessi — un piccolo gruppo di delegati senza scrupoli della Commissione Europea (CE) sono pronti a mettere 500 milioni di europei e loro discendenti in pericolo, senza alcun rispetto per i loro concittadini, senza considerazione per i loro stessi figli, nipoti e pronipoti, interessati solo alle onoreficenze immediate e, statene certi, alle gratifiche da parte dei colonialisti, usurpatori e guerrafondati Stati Uniti del Caos e dell'Omicidio.

Non si ripeterà mai abbastanza quali sono gli orrori che il TTIP (Trans-Atlantic Trade and Investment Partnership) potrebbe fare alla gente europea; e ciò si basa su quel poco che sappiamo dalle 248 pagine dei negoziati ultra-clandestini fatte trapelare da Greenpeace Netherlands. "Negoziati" è il termine più sbagliato che possiate immaginare, dal momento che tutte le regole sono imposte da Washington, la stessa cosa che avviene per il TTP (Trans-Pacific Partnership, che riguarda gli USA e 11 paesi dell'area del Pacifico ma non Cina e Russia).
Sebbene i negoziati del TPP siano terminati, nessuno degli 11 partner del Pacifico, né il Congresso USA hanno approvato il trattato. C'è la speranza che anche se i "negoziati" tra i segreti traditori della CE e Washington arriveranno a conclusione, almeno qualcuno dei 28 paesi CE possa non approvarlo. Per essere valido il trattato dovrà essere approvato all'unanimità. Il nuovo candidato di destra alla presidenza austriaca,Norbert Hofer, ha già affermato che non firmerà il TTIP. Affermazioni simili sono state fatte dal Ministro per il Commercio Estero francese, Matthias Fekl, che ha detto che "non ci sarà un accordo senza la Francia e tantomeno contro la Francia".

Sotto al TTIP i cittadini europei perderebbero su tutti i fronti. Gli europei diventerebbero letteralmente sudditi di un impero delle corporations guidato dagli Stati Uniti d'America. I paesi UE cesserebbero di essere stati sovrani, ancor più di quanto non sia già sotto gli attuali ordini di Bruxelles. Come rivelano i documenti segreti TTIP l'accordo sarebbe la campana a morto per l'Europa. Ecco ciò che ha da dire a rigardo Susan George, filosofo, analista politico e presidentessa del Comitato di Pianificazione del Transnational Institute di Amsterdam:

— Il cibo che importiamo sarebbe chimicamente trattato, geneticamente modificato e senza indicazioni. Non saprete mai cosa c'è in ciò che mangiate. Potreste comprare pollo che è stato trattato col cloro, manzo cresciuto con gli ormoni, cibo biosintetico ottenuto dal gene di una pianta o di un altro animale, e ciò non sarebbe indicato.
 In campo agricolo è probabile che fallirebbero una grande quantità di produttori, perchè abbassando le tariffe il mais e il grano OGM americani che sono soggetti di enormi sussidi statali inonderanno la Spagna, l'Italia e altri paesi europei, rovinando tantissimi agricoltori, esattamente come i "campesinos" del Messico vennero rovinati dal North American Free Trade Agreement, il NAFTA.

— Nel campo sanitario le case farmaceutiche vogliono sbarazzarsi dei farmaci generici. Sono già riusciti a costringere le aziende che li producono a ripetere sulla stessa identica medicina "di marca" tutti i test clinici che avevano già eseguito. Per produrre un farmaco generico bisogna iniziare da capo: test clinici, test alla cieca e così via. Così la medicina diventerà molto più costosa.
Ma in particolare:

— Il TTIP serve per dare alle aziende la possibilità di perseguire legalmente i governi se non gradiscono una legge che questi approvano. Ne abbiamo ormai tantissimi esempi, perchè in centinaia di trattati bilaterali esiste questo sistema giudiziario privato, e, ad esempio, quando il governo egiziano ha alzato il salario minimo, una importante azienda francese, la Veolia, lo ha denunciato perchè avrebbe dovuto pagare di più i lavoratori. Questo caso non è ancora arrivato a giudizio, ma un caso che è stato già deciso è, ad esempio, quello dell'Ecuador che ha rifiutato a una compagnia petrolifera americana di trivellare in una particolare zona in quanto zona protetta. E la compagnia ha detto "ah si? e noi vi denunciamo". E hanno vinto. E l'Ecuador deve loro una multa di 1.8 miliardi di dollari, una somma enorme per un paese piccolo e piuttosto debole.

Questo semplicemente vuol dire che tribunali privati sarebbero al di sopra delle leggi e dei tribunali di stati sovrani. Non vi sarebbe più alcuna sovranità; nemmeno quel poco di indipendenza che Bruxelles ancora non ha distrutto. I paesi UE sarebbero tutti sotto le leggi dell'impero anglo-americano delle corporations.

E poi c'è il TiSA, il "Trade in Services Agreement", di cui ancora meno persone sono a conoscenza. Anche questo viene negoziato in segreto, riguarda 23 membri WTO (Australia, Canada, Cile, Taipei, Colombia, Costa Rica, i 28 paesi UE, Hong Kong Cina, Islanda, Israele, Giappone, Corea, Liechtenstein, Mauritius, Messico, Nuova Zelanda, Norvegia, Pakistan, Panama, Perù, Svizzera, Turchia e USA). In totale stiamo parlando di 50 paesi; 29 dei quali sottomessi a uno solo, gli Stati Uniti delle Guerre, del Crimine e del Dominio. Non serve troppa immaginazione per capire che, ancora, è Washington che decide. In realtà i negoziati TiSA, così come quelli TTIP, sono infiltrati da lobbysti e troll delle aziende USA, rendendo Washington il rappresentante dell'impero USA delle corporations e, naturalmente, di Wall Street.
Secondo la WTO, il TiSA aprirebbe il mercato del "commercio in servizi", cioè: aspettatevi la privatizzazione di tutti i servizi pubblici e sociali, la sanità, educazione, previdenza sociale, pensioni, trasporti, poste, telecomunicazioni, forniture idriche, fognature e altro ancora sarebbero tutte soggette alle acquisizioni da parte di aziende multinazionali. Guardate alla Grecia che sta cercando disperatamente di ripagare il suo maledetto debito vendendo il suo capitale sociale nazionale, o capitale di vita, a tutto svantaggio dei poveri, attualmente la maggioranza dei greci, che dipendono da esso. Una volta che un paese abbia firmato l'accordo non c'è ritorno, deve aprire i suoi settori sociali e pubblici ad aziende private in cerca di profitto.

Manifestazione anti-TTIP
© flickr.com/ Campact
Capo diplomazia Belgio pessimista su accordo TTIP prima scadenza mandato Obama
Proprio come per il TTIP, se un governo in un secondo momento dovesse realizzare che la privatizzazione, per dire, delle forniture idriche, non ha portato alla gente i benefici promessi, non potrebbe tornare indietro e ri-nazionalizzare o ri-municipalizzare questo servizio. La ri-municipalizzazione dei servizi idrici sta avvenendo ora in Francia, tra tutti i paesi quello con le fornitura idriche maggiormente in mano ai privati. Nel 2012 il governo e i comuni di grandi città hanno deciso di riprendere in mano questo servizio pubblico vitale. Sta accadendo ora. Sotto le regole del TiSA non sarebbe possibile. Peggio ancora, una volta sottoscritto il TiSA, un paese non potrebbe decidere di esentare un particolare settore incluso nelle liste per le potenziali "liberalizzazioni", come ad esempio la sanità, l'educazione e altri servizi pubblici vitali. Tribunali di arbitrato delle aziende, simili a quelli del TTIP, verranno istituiti per il TiSA. Questi "negoziati" stanno avvenendo a Ginevra, sotto l'egida del WTO, in segreto e sottoposto a regole, bastoni e carote imposti da, indovinate un po', Washington.
Se la UE crollasse oggi sia i negoziati TTIP che TiSA arriverebbero a un punto morto. Uno qualunque dei 28 paesi europei, o ancora meglio uno dei 19 dell'eurozona, può far crollare la UE. Una Grexit, una Brexit, un fiasco dalla prossima ripetizione delle elezioni spagnole, o una ferma decisione da parte di un qualche governo di fare default sul suo debito imposto in gran parte dalla troika, potrebbe far crollare il castello di carte dello schema a piramide del dollaro, e cancellare una volta per tutte l'egemonia schiavizzatrice del dollaro-euro. Il debito potrebbe venire rinegoziato in nuove monete nazionali. Ricordate, l'euro ha a malapena 15 anni. Perciò tornare a valute nazionali non sarebbe drammatico, ma un sospiro di sollievo, sollievo dalla trappola del debito e sollievo dal tallone di ferro dell'oppressione di Washington e Bruxelles.

Immaginate cosa vorrebbe dire per il popolo greco. Sebbene ci siano voci che più di metà dei greci siano ostinatamente attaccati all'euro distruttore scommetterei che il suo crollo porterebbe centinaia di migliaia di persona a festeggiare per strada. Syriza potrebbe scordarsi gli ulteriori 3 miliardi di tagli di austerità recentemente negoziati, e ancor più i tagli alle pensioni e gli aumenti di tasse per i poveri.

State certi che un sollievo dal debito greco non verrà dall'attuale costellazione UE/CE-troika. Al contrario, il Ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, usa toni sempre più duri verso la Grecia, come a minacciare di spingerla fuori dalla UE. Una minaccia vuota, come ognuno dovrebbe ormai sapere. Washington, padrone anche della Germania, non permetterà una Grexit, o una Brexit o l'uscita di un qualunque membro UE. Washington ha bisogno di una UE "intatta" perchè faccia da partner schiavo nel TTIP e nel TiSA.
Ciò che è successo e continua a succedere in Grecia può serviere come un esempio da seguire per altri paesi "deboli" tra le nazioni meridionali della UE, a meno che, sì a meno che la Grecia o un altro paese sotto la pressione e il soffocamento economico e finaziario della CE-troika non prenda il toro per le corna, assumendo una decisione drastica: uscire dalla UE e dall'eurozona, far ripartire l'economia locale con una moneta locale, e rinegoziare il debito illegale e fraudolento alle proprie condizioni. Questo può portare alla fine della nefasta eurozona e dell'Unione Europea creata dagli USA.

Sappiate che la UE come è oggi non è un'invenzione degli europei; è una struttura pensata dagli USA immediatamente dopo la seconda guerra mondiale in modo da mantenere l'Europa sotto il proprio controllo e creare una zona cuscinetto di fronte al comunismo, all'Unione Sovietica. Così ha funzionato sino a oggi. Questa idea prevale ancora oggi, come si vede dal modo in cui la Russia e il suo leader sono demonizzati e attaccati dai media occidentali. Cerchiamo di essere franchi, se non fosse per la chiarezza e lungimiranza strategiche del presidente Putin, noi, l'Europa, saremmo per la terza volta in 100 anni nel mezzo di una guerra mondiale. E se lasciamo che l'andazzo imposto da Washington continui, l'Europa diventerà terra di schiavitù anglo-americana. Guardate al TTIP e al TiSA.
Un'autentica federazione di stati europei sovrani, magari anche con una moneta comune e una vera banca centrale potrebbe essere una soluzione a lungo termine per l'Europa. Ma, e questo è il MA più importante, una tale Europa dovrà essere progettata da veri e onesti europei (sto sognando?), assolutamente senza nessuna influenza degli Stati Uniti d'America. Nessuna.

Ciascuno dei 28 paesi UE può riportare la felicità ai popoli europei; spazzare via la paura, il dolore, la frustrazione, l'ansia; può restaurare la sovranità nazionale, riportare in auge l'orgoglio nazionale e l'economia locale, non globale, semplicemente uscendo dalla UE, lasciando l'euro, mettendo il governo del proprio popolo nelle mani di un governo sovrano e democratico.

La semplice uscita di un paese, Grecia, Portogallo, Spagna, Irlanda, UK, Francia…fate voi, può arrestare la feroce macchina del debito aprendo l'opportunità di unirsi a un nuovo, più giusto e più equo schema monetario, il nascente spazio economico orientale di Cina, Russia, BRICS, SCO (Shanghai Cooperation Organization) e della EEU (Unione Economica Euroasiatica).
Sicuramente il tempo è importante. Non per niente Obama sta spingendo per una veloce conclusione e per la firma del disgraziato TTIP. La sottoscrizione di questi accordi predatori, TTIP, TiSA, TPP, è un punto chiave dell'agenda della presidenza Obama; la sua eredità militare e corporativa, di cui l'espansione della NATO ne è parte, dipende da ciò. Una volta che questi trattati saranno firmati non ci sarà ritorno. Se contro ogni logica il TTIP sarà ratificato, anche se poi la UE dovesse dividersi, ogni singolo paese sarebbe soggetto ai termini dell'accordo. Perciò è essenziale il crollo della UE prima della ratifica del TTIP.

Questa soluzione radicale potrebbe essere troppo persino per i più convinti oppositori della UE e dell'euro. Molti di loro ancora cercano, sperano e sognano una UE riformata. Vivono ancora sotto l'illusione che le cose si possono sistemare. Credetemi: non è possibile. La machiavellica creazione USA chiamata Unione Europea, e l'altrettanto americana moneta comune, l'eurozona, hanno fatto il loro tempo. Sta andando a sbattere contro il suo iceberg. La nave della UE-euro è troppo pesante per evitare il disastro. Per l'Europa è meglio prendere tempo per riorganizzarsi; ogni nazione con lo scopo di riottenere sovranità economica e politica, e magari tra un paio di generazioni progettare una nuova Europa unita di stati federali sovrani, indipendenti, totalmente scollegati dai diabolici giochi dell'impero anglo-amerreCano.
Originariamente pubblicato sul sito Controinformazione.info

PS:Sono stati riversati fiumi di parole mai un chiarimento da parte degli Americani che spieghi quali benefici veri possano essere per gli Europei e principalmente per la salute di tali.
Solo il fatto che è un trattato segreto non divulgabile,visionabile per il popolo europeo solo dopo che sia stato firmato dai MASSONI EUROPEI che siedono a Bruxelles questo fa meditare la gente.

12/29/2014

Les oligarques BRUXELLES HATE ITALIE ET ​​italo ': voici les lois et règlements contre nous (MERITE Smacked)

La dernière surprise - écrit le journal en kiosque dès aujourd'hui - et «que, à partir de ce mois, l'Union européenne a demandé à l'Italie d'accroître sa contribution aux comptes avec € 340 000 000 chaque année à ajouter au compte à partir de 17 milliards. L'avant-dernier et «que le règlement en vigueur depuis Décembre 1169, a éliminé l'obligation d'indiquer sur les denrées alimentaires pour l'usine de traitement. Joli coup! (Façon de parler)
Déplacements faux, nourriture sans un certificat d'origine, produits de mauvaise qualité et toxique importée du Tiers-Monde à prix d'aubaine: la liste des anti-italien et approuvé par Bruxelles infinie. Les mesures qui se moquent de nos excellents produits et que leurs genoux notre économie.
Tout comme le même temps, l'UE jeter l'argent par la fenêtre pour les cours d'éducation sexuelle au Burundi et l'économie verte en Egypte.
Sur le plan alimentaire et 'arrivé "encore un autre coup dur pour nos producteurs qui seront tués par les multinationales et les importateurs qui peuvent facilement passer pour le lait, la viande et les huiles de chissadove et faits chissacome. Pour ne pas dire Made in Italy, une marque qui vaut la peine 1300000000000 dollars et que l'UE insiste pour ne pas vouloir reconnaître. Faire, cependant, de plus en plus «coûteux pour les entreprises de continuer à investir en Europe. L'UE est devenue une immense prison avec des tortionnaires à Bruxelles qui détestent la 'Italie.
. Pendant ce temps, "en attendant de se lancer dans le grand train en marche, seulement pour la Turquie en 2013 pour 935 millions d'euros ont été alloués donc nombreux et bien camouflé dans le langage bureaucratique dont l'UE et« enseignant: cette fois la voix Ipa, Support Tool Pré-adhésion qui sont généreusement financés pays prêché à entrer dans l'Union.
Et ils vont à la Turquie, mais aussi en Serbie, en attendant de devenir membre, recueille, à nouveau en 2013, environ 214 millions d'euros. Alors que 118 sont ceux suis allé en Bosnie-Herzégovine et encore 118 agrafés ceux de la Croatie. Un bon apéritif avant de se asseoir all'eurobanchetto qui dînait dans un grand nombre. Non Italie que dans un budget de 140 milliards de la troisième contributeur après l'Allemagne et la France, bien que le classement du PIB par habitant nous place à la douzième place.
Et sont les 5,7 milliards que, en 2012 nous avons payé plus »que reçu. Contraignants pour les producteurs italiens Le fait que la Commission européenne a remplacé les gouvernements nationaux à l'OMC, l'organisation qui supervise les accords commerciaux. Voici l'un des pics et 'outil généralisé préférentiel, par lequel les pays en développement exportent leurs produits aux conditions Octroi plus «favorable. Le résultat «que le riz du Cambodge et le Myanmar est en train de tuer les producteurs italiens.
Cosi 'tels que les textiles en provenance du Pakistan et pour le poisson (surtout le thon) des Philippines. Parce que pour nos entreprises et «impossible de rivaliser avec ceux qui utilisent le travail des enfants, peut« polluer et poissons librement sans respect des normes internationales.
Lethal, en particulier pour les producteurs dell'ortofrutta en Italie du Sud, et «également l'accord de libre-échange avec le Maroc qui coupe les tarifs d'importation. Un Caporetto également le chapitre du Made in Italy, dont Bruxelles continue d'empêcher la protection, la définition d'un «obstacle au commerce» de la demande pour nos parlementaires d'imposer des règles claires d'origine des produits. Règles, cependant, sont adoptées aux États-Unis, Canada, Japon, et même en Inde et en Chine. Et si «la contrefaçon seulement en Italie tue 110 000 emplois, avec une perte avant impôts de € 1,7 milliards.
Mais pour Coldiretti, les données pour la nourriture sont encore plus «dramatique:« causer de la nourriture de la falsification nous fait perdre € 60000000000, avec un coût social effrayant de 300 000 emplois. Avec la faiblesse de l'Europe qui devient une entreprise pour la facture aujourd'hui de agromafie € 12,5 milliards par an. Le coupable? En 2012, 64 pour cent des produits contrefaits entrant dans l'UE proviennent de la Chine.
Et les données de l'anarchie »sont à la hausse, étant donné l'incapacité» (ou pas vouloir ') de la Commission européenne d'introduire des règles protégeant la production authentique et le thème des «indications géographiques» et «ignorés. Et la même chose semble se produire avec le TTIP, le partenariat transatlantique pour le commerce et l'investissement: un accord commercial de libre-échange entre l'UE et les Etats-Unis qui pénalisent une fois de plus nos producteurs, la réduction des tarifs et la suppression dans de nombreux domaines les barrières non tarifaires qui limiteraient les importations.
Pour défendre que la sécurité de l'environnement ou à la santé, à moins que nos agriculteurs et entrepreneurs.
Puis il ya toutes ces règles communautaires qui encouragent les entreprises à changer le pays conditions courir plus «favorable. Avec les abus et la concurrence déloyale par le détachement des travailleurs et la libre circulation des professionnels. De plus en plus «délocalisation fréquente des fausses entreprises qui mauvaise licencier du personnel à embaucher des travailleurs étrangers pas cher, couverts par des protections contractuelles très mineurs et dont les charges sont facilement contourné contribution.
Avec la moquerie que, souvent, les entreprises italiennes sont corrects alors aussi obligés de compenser les pertes des caisses contributions générées par des violations des autres. Et l'UE a neutralisé par la fraude de contrôle Inspection du travail. Maintenant, il ya 'la directive également 1307/2013 nouvelle politique agricole commune (PAC) avec laquelle les agriculteurs italiens pour «niveler les quantités avec d'autres pays", laissez le champ (et «le cas de le dire) pour la 7 pour cent des contributions ".
Ayant dit tout cela - la preuve de tout refus - question se pose naturellement: que faisons-nous dans l'UE? Pour nous voler et le massacre par les oligarchies de Bruxelles qui nous méprisent?
Il suffit de sortir et a claqué la porte.

8/19/2014

Taxe , impôt

Ne jamais arrêter aux apparences, et en particulier l'arrêt des tissus que le Ministère de l'Economie et des Finances "passe" pour les sussiditati des médias.
Toujours de meilleures sources de anadre, ou dans le spécifique «sobre» et rassurant, " Bollenttino Annexe statistique au Rapport sur ​​les recettes fiscales de Janvier à Juin 2014 , vient de sortir.
E Oups:
Capture d'écran 2014 08 19 à 16:23:34 Vers la faillite: Laffer (et la huitième pour gagner le européen €) détruire le budget de l'Etat
Comme vous le constatez, il est vrai que dans les 6 premiers mois de l'Laffer (et Renzi) ont contribué à réduire les recettes fiscales de l'Etat pour l'0,8% en Juin, nous sommes seulement un libérateur (et ENFIN !!!) -7.7 %.
J'avoue que pour moi, c'est des nouvelles fantastiques, grand même 80 euros pour une baisse des impôts pour certains contribuables de données italiennes. Mais ... pour les fans de l'État, il ya un petit problème à considérer. Euh .... pas d'argent. Et maintenant, qui paie?
Si vous naviguez sur le formulaire d'inscription, vous trouverez l'aire de jeu Arthur Laffer, un parc à thème sympa qui tourne sur le concept de «plus je augmenter les taux moins d'affaires."
Voulez-vous voir quelque chose d'intéressant?
Voici, par exemple, les gains sur les opérations de bourse (et cette première d'augmenter le gain en capital, mais après l'introduction de la taxe Tobin):
Capture d'écran 2014 08 19 à 16:30:11 Vers la faillite: Laffer (et la huitième pour gagner le européen €) détruire le budget de l'Etat
Avez-vous voulu taxer les spéculateurs sinistres italiens.
Nous avons apprécié quand vous avez vu votre merde appliquée taxe Tobin.
Maintenant, allez à l'enfer.
Les spéculateurs sinistres admis que même ils ne fonctionnent pas en Italie et plus Oooooopss, ne pas contribuer davantage à vos «droits» pendant 730 millions d'euros.
Maintenant attendent les effets de gain en capital.

6/30/2014

THE LEFT YOU THINK IT IS POSSIBLE TO END The AUSTERITY AND MAINTAIN THE EURO BUT 'A TRAGIC ERROR (PROF. NINO GALLONI)

Sunday, June 29, 2014

Professor Nino Galloni, economist, former lecturer at the Catholic University of Milan and the LUISS University of Modena, tells what developments await Europe after the election, but most importantly, what will happen in Italy, the crock pot is the Old Continent.

Extraordinary interview. Read.

A month before the European elections does not seem to have changed much, except for the fact that the EPP and PES have thrown the mask of fake opposition they have had in recent years and will begin to govern together also in Brussels. What are your predictions, economic and political, for the next few months?

The recent case of Libya proves, beyond any reasonable doubt that in recent months the European Union has made ​​giant steps back, at least for those who believed in the project, and tend to a geopolitical isolation and compared with the major strategies being carried out by the United States, Britain and Saudi Arabia on the one hand, both the new realities of the emerging countries (China, Russia, India, Brazil ...), on the other.

Europe has lost all trains potential and the release of Alfano as interior minister proves it: "you bombed Libya and now leave us alone." It 'a serious situation. From the storm in the glass of water to the European elections has emerged as the vast majority, over 80% l'', the electorate is against austerity. But, prevails, especially in the PES, the idea that we should go out dall'austerity, but remain in the euro, so in this Europe. This position presents irresolvable contradictions, without prejudice to the recent interventions of the ECB. In the short and medium term, in other words, I predict an increase in the social conflict that will not explode in uncontrollable levels only if the monetary measures of the ECB will have an effect on the real economy, as it hoped Dragons. If this does not happen, the crisis will go behind the current Italian government and the main party of the PES in Europe, in both cases, the PD Renzi.

What are the choices to be made immediately in the emergency current company?

Making a public bank in Italy to collateralize loans of public administration that would be, for what I read in the press of the ECB eligible. It may well manage in time about 600 billion Euros with which to make plans for hydrogeological, school construction, a real working plan, the income of citizenship, research and development. Without these resources, it is obvious that we can not really get out of the crisis. The euro has been done to the austerity and austerity for the euro: If you are unable to remedy this contradiction, reducing the conditioning of the Treaties, not if it comes alive.

The emergency I have studied at the national, rather than European. And in Italy you can immediately issue of paper money, the State may issue vouchers, vouchers, certificates of credit erariali to pay its debts denominated in Euros but they are not legal tender, after which this fiduciary money goes to circulate among individuals, restarting the economy and then the state accepts it in payment of taxes and duties. If this is done at the beginning of the accounting year and has an effect on GDP will not increase the deficit. If Italy could invest in this way, 50-100 billion a year of its claims processed in Euros to make investments, then certainly that would incorporate competitiveness and efficiency.

At European level, everything remains at the theoretical level: impose the fact that investments are outside of Maastricht would be a great step forward, but in theory, as it is theoretically also say leave the euro to return to currency devaluations, because the 'EUR was just done to prevent Italy devalued. A bill are the theoretical discourses of esteemed colleagues, I share the analysis and also the solutions, but only at the level of theory and academia. In practice, however, we must confront the fact that the single currency was created to prevent Italy from being too competitive.

In the present context, what is the country that could put a short ultimatum for participation in the euro zone?

If you do not thinks so it comes out: save us all if we accept the same rules and the same logic for the next. If Germany wants un'austerity Limited for themselves and for all the other Europeans (without selecting for the East) and France wants to protect itself, but not for the others it comes out. The real change of views, attitudes, mentality: selfishness leads only to destruction, wars, violent social conflict, barbarism.

Believes, however, that there is a country where the situation is most at risk?

Certainly in France, where social tensions are at breaking point and even Marine Le Pen could prove to be suitable for the leaders to get out, despite his statements altogether moderate and somewhat acceptable. The risk is that other forces take over. Even in Italy can be seen in both M5s on the bright side, ie you have moved a whole series of new energies, but as well the same Grillo said, the fact that he had appeased the degeneration of the protest still potentially out of control ready to ignite. If the 5 Star Movement talks with Nigel Farage, the scenario is post-European, vice versa, the paradox is that with Le Pen may come to a confederation of sovereign states invoked even by Putin. This presupposes, in my opinion, at least a dual circulation. Virtual currency, accounts and offsets and international money real, popular, nationwide.

Interview conducted by Alessandro Bianchi for Antidiplomatico. It - thank you.

Questo non è capitalismo e sarà sempre peggio.

"Per favore, considerate tutti questi fattori la prossima volta che qualcuno denuncerà il sistema statunitense come il mi...