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8/18/2016

LO STATO È LADRO, PAROLA DI PROFESSORE


rothbard las vegasdi GUY SORMAN*
Se pensate che l’antistatalismo dei liberali sia eccessivo, evidentemente non conoscete la dottrina libertaria e Murray N. Rothbard, la sua guida intellettuale. In confronto a Rothbard, i liberali sono dei moderati.
Secondo Rothbard lo Stato non esiste in quanto tale: parole come ‘Stato’ e ‘società’ sono illusioni verbali, semplici metafore, non entità reali. Lo Stato è soltanto un’associazione di individui che hanno concordato tra loro di farsi chiamare in tal modo.
Questi uomini e queste donne si sono posti l’obiettivo di esercitare il monopolio legale della violenza e dell’estorsione di fondi. Murray Rothbard afferma tutto ciò con un gran sorriso, come se si trattasse di ovvietà ben note, logicamente concatenate.
Rothbard insegna economia all’università di Las Vegas. In realtà Las Vegas non è nota per la sua università, che tuttavia esiste davvero, soffocata dai casinò… Che cos’è un libertario? Non un membro di una setta religiosa americana, anche se si riscontra in Rothbard un dogmatismo a tutta prova e se Rothbard ha dei discepoli.
I libertari hanno un padre fondatore: l’economista austriaco Ludwig von Mises, intransigente assertore del laissez−faire, che annovera tra i suoi allievi sia Hayek sia Rothbard. In Europa Rothbard sarebbe considerato un ultraliberale, veramente molto ultra! Per i libertari lo Stato è infatti il male assoluto; tutto può essere privatizzato, comprese la Giustizia e la Difesa! Ogni uomo, secondo Rothbard, nasce con il diritto naturale alla proprietà, e ogni attacco alla proprietà viola tale diritto.
I libertari sono quindi anarchici (no allo Stato!) e capitalisti. Ecco perché Rothbard ha scelto di vivere nel Nevada: è questo lo Stato più libero d’America, seppure «non ancora abbastanza, secondo me», corregge il mio interlocutore. In ogni caso lo spirito d’iniziativa vi ha libero sfogo… Se accettiamo di entrare nel sistema di Rothbard, scopriamo che è coerente.
Prenda le tasse, mi dice: si tratta di un puro e semplice furto, perché non sono volontarie. I padroni dello Stato sono gli unici individui della nostra società che ottengano le loro entrate per costrizione. I teorici della democrazia spiegano che le tasse sono volontarie: un contratto stipulato tra lo Stato e il popolo. Falso! Esclama Rothbard.
Basterebbe eliminare l’intimidazione per far sì che i contribuenti smettano immediatamente di pagare. Perché lo Stato è generalmente ritenuto legittimo e non illecito? «In ciò interviene il ruolo dell’ideologia e degli ideologi», risponde Rothbard. In ogni tempo lo Stato ha mantenuto cortigiani la cui funzione consisteva nel legittimarlo.
Gli ideologi hanno il compito di spiegare che un delitto commesso da un individuo è condannabile, mentre quello di massa a opera dello Stato è giusto. Senza ideologia non vi sarebbe Stato. Gli uomini politici lo sanno sin dalle epoche più antiche. Il contenuto delle ideologie di cambiare, ma lo scopo è sempre lo stesso: convincere l’opinione pubblica che l’esistenza e le malefatte dello Stato sono necessarie e devono essere perdonate.
Nessuno Stato, insiste Rothbard, nella forma di monarchia, di democrazia o di dittatura, può sopravvivere a lungo senza l’appoggio dell’opinione pubblica. Il sostegno non ha bisogno di essere attivo: basta la rassegnazione. Etienne de la Boétie, nel Discorso sulla servitù volontaria, già quattro secoli fa aveva definito lo Stato come il potere tirannico di una minoranza accettato da una massa consenziente.
Da ciò nasce l’importanza per lo Stato di reclutare quei fabbricanti di ideologie che sono gli intellettuali. Per un lungo periodo di tempo, gli ideologi sono stati i membri della classe sacerdotale. Nell’epoca più moderna sono stati sostituiti dai discorsi, apparentemente più scientifici, degli economisti, degli scienziati e di altri docenti universitari.
Non è un caso che questi propagandisti siano più o meno tutti impiegati statali e che lo Stato controlli più o meno direttamente tutti i mezzi d’espressione e di comunicazione. E’ il modo di impedire una rivoluzione libertaria. Se è comprensibile che lo Stato voglia controllare gli intellettuali, perché gli intellettuali hanno bisogno dello Stato? «Ogni intellettuale condivide, nel suo profondo, l’ideale platonico del filosofo−re», mi risponde Rothbard.
rothbard las vegas«Inoltre, sul mercato dei consumi, i servigi offerti dagli intellettuali sono scarsamente richiesti. Lo Stato garantisce quindi un minimo di mercato!». Se le tasse sono un furto, la guerra è un crimine e il servizio militare una schiavitù.
Un furto è sempre un furto, un crimine è sempre un crimine: «Che l’uno o l’altro siano perpetrati da un uomo solo o da un gruppo di uomini non ne modifica affatto la natura delittuosa».
E anche in questo caso la democrazia non scusa niente: un’azione criminale non smette di essere tale solo perché una maggioranza l’approva o la condanna! In definitiva, secondo Rothbard, «lo Stato è la più vasta e più importante organizzazione criminale di tutti i tempi, più efficiente di qualsiasi mafia della storia».
Gli intellettuali sono ideologi pagati dallo Stato
Perché lo Stato è generalmente ritenuto legittimo e non illecito? «In ciò interviene il ruolo dell’ideologia e degli ideologi», risponde Rothbard. In ogni tempo lo Stato ha mantenuto cortigiani la cui funzione consisteva nel legittimarlo. Gli ideologi hanno il compito di spiegare che un delitto commesso da un individuo è condannabile, mentre quello di massa a opera dello Stato è giusto.
Senza ideologia non vi sarebbe Stato. Gli uomini politici lo sanno sin dalle epoche più antiche. Il contenuto delle ideologie di cambiare, ma lo scopo è sempre lo stesso: convincere l’opinione pubblica che l’esistenza e le malefatte dello Stato sono necessarie e devono essere perdonate. Nessuno Stato, insiste Rothbard, nella forma di monarchia, di democrazia o di dittatura, può sopravvivere a lungo senza l’appoggio dell’opinione pubblica.
Il sostegno non ha bisogno di essere attivo: basta la rassegnazione. Etienne de la Boétie, nel Discorso sulla servitù volontaria, già quattro secoli fa aveva definito lo Stato come il potere tirannico di una minoranza accettato da una massa consenziente. Da ciò nasce l’importanza per lo Stato di reclutare quei fabbricanti di ideologie che sono gli intellettuali.
Per un lungo periodo di tempo, gli ideologi sono stati i membri della classe sacerdotale. Nell’epoca più moderna sono stati sostituiti dai discorsi, apparentemente più scientifici, degli economisti, degli scienziati e di altri docenti universitari. Non è un caso che questi propagandisti siano più o meno tutti impiegati statali e che lo Stato controlli più o meno direttamente tutti i mezzi d’espressione e di comunicazione.
E’ il modo di impedire una rivoluzione libertaria. Se è comprensibile che lo Stato voglia controllare gli intellettuali, perché gli intellettuali hanno bisogno dello Stato? «Ogni intellettuale condivide, nel suo profondo, l’ideale platonico del filosofo−re», mi risponde Rothbard. «Inoltre, sul mercato dei consumi, i servigi offerti dagli intellettuali sono scarsamente richiesti. Lo Stato garantisce quindi un minimo di mercato!».
Lo Stato può essere privatizzato completamente
I filosofi sono pressoché concordi nel ritenere che il fondamento della natura umana sia la libertà, afferma Rothbard; ma solo i libertari ne traggono conclusioni coerenti. In concreto, cos’è la libertà? «Il diritto naturale, per ogni individuo, di disporre di se stesso e di ciò che ha acquisito con lo scambio o con il dono. La proprietà e la libertà sono quindi indissolubili: ogni attacco alla proprietà è un attacco alla libertà. Le società che separano libertà e diritto di proprietà privano l’uomo delle condizioni necessarie ad esercitare realmente i suoi diritti. Non esiste quindi alcun diritto reale che possa essere distinto dalla proprietà».
E il diritto di parola?. «Il diritto di parola si può esercitare solo usando ciò di cui si è proprietari, oppure chiedendo il permesso al proprietario. Ad esempio, occorre disporre di un giornale o di una sala, oppure prenderli in affitto dal legittimo proprietario». Una società può realmente funzionare senza lo Stato? Tutta l’opera di Murray Rothbard è una risposta affermativa e concreta a questa domanda.
Facciamo alcuni esempi, tra i più estremi. Le strade devono essere privatizzate? «Sì, se alcune società private fossero proprietarie delle strade farebbero pagare l’accesso e avrebbero interesse a garantirne la manutenzione. Se tutte le strade pubbliche delle grandi città fossero privatizzate, la sicurezza sarebbe meglio garantita».
rothbard las vegasL’economia di mercato come potrebbe sostituirsi allo Stato per assicurare i servizi oggi forniti dalla polizia e dalla giustizia? Murray Rothbard obietta sul modo in cui è stata posta la domanda: «Polizia e giustizia non sono concetti astratti, ma sono formate da una serie di precisi servizi che lo Stato fornisce più o meno bene. I vari compiti di un servizio di polizia potrebbero benissimo essere affidati a imprese private, che avrebbero interesse a soddisfare e a rispettare i clienti. In una società libertaria si tratterebbe molto probabilmente di compagnie di assicurazione, che trarrebbero vantaggio nel limitare il crimine e il furto più di quanto ne tragga la polizia attuale, e includerebbero il relativo costo nel premio da pagare. La concorrenza tra le compagnie di assicurazione e di polizia contribuirebbe a un generale miglioramento della sicurezza!».
Non sorgerebbero conflitti tra le polizie private?. «Sì, ma sarebbero meno violenti dei conflitti tra Stati. La società libertaria sarebbe un po’ disordinata, ma meno pericolosa del mondo attuale, regolato dai governi. Per di più, in una società libertaria le compagnie private avrebbero interesse a limitare i conflitti, dannosi agli affari, mentre gli Stati hanno interesse a prolungare le guerre, che ne rafforzano il potere e il prestigio».
Anche la giustizia si presta alla privatizzazione?. «Ricordo nuovamente che l’attuale sistema di monopolio statale funziona male e non soddisfa nessuno. Lo sviluppo spontaneo dell’arbitrato privato dimostra che le forze del mercato hanno cominciato a ridurre il campo d’azione della giustizia statale». Ammettiamolo! Ma una società libertaria come si difenderebbe in caso d’invasione?.
«Innanzitutto una società libertaria non minaccerebbe nessuno, e ciò ridurrebbe i rischi di conflitto. Se nonostante ciò scoppiasse una guerra, spetterebbe ai consumatori il compito di finanziare la protezione. Anche in questo caso la concorrenza tra i sistemi privati di difesa migliorerebbe la qualità della prestazione. E una nazione formata da proprietari si impegnerebbe in una guerriglia senza pietà contro l’invasore».
In definitiva, conclude Murray N. Rothbard, nella società attuale funziona male ciò che è pubblico e che non appartiene a qualcuno. Esempio: l’inquinamento. Proprio perché l’aria e l’acqua non appartengono a nessuno, ognuno può inquinare senza conseguenze. Se l’atmosfera, i mari, i laghi e i fiumi venissero privatizzati, i proprietari preserverebbero la purezza dell’aria e dell’acqua!.
E sia! Ma che ne sarebbe dei poveri in una società in cui ogni libertà è basata sulla proprietà, in cui tutto ha un prezzo?. «In una società libertaria la crescita economica sarebbe rapida, perché lo Stato non la frenerebbe più con i suoi prelevamenti e le sue regolamentazioni: i poveri sarebbero quindi molto meno numerosi. E la carità verrebbe riabilitata. Nell’attuale sistema, la nostra reazione davanti alla miseria è: ‘Che se ne occupi lo Stato!’. Nella società libertaria rinascerebbero i sentimenti di solidarietà e di aiuto reciproco».
L’utopia di Rothbard sembra un po’ troppo estremista. Ma non sottovalutiamo la sua influenza: nelle società liberali e socialiste, dove lo Stato è incontestabilmente in crisi, la dottrina del laissez−faire ha fatto di recenti enormi progressi. In Francia e negli Stati Uniti si medita sul concetto di prigioni private! Una proposta inaudita sino a poco tempo fa, giunta direttamente da von Mises e da Rothbard.
Tutte le rivoluzioni sono inizialmente libertarie
L’inflessibilità e la coerenza hanno procurato a Rothbard il soprannome di ‘Karl Marx dell’anarco−capitalismo’. Il mio interlocutore non è dispiaciuto dell’accostamento, benché precisi che a suo parere Marx è stato «troppo amante della violenza» e «senza dubbio un po’ matto»! Ma Rothbard è un rivoluzionario? «Non preconizzo la rivoluzione in sé, però le rivoluzioni non danno necessariamente cattivi risultati: ad esempio, quella americana del 1776 o quella francese del 1848 hanno fatto progredire la libertà».
Rothbard constata anche che tutte le rivoluzioni del XX secolo sono state inizialmente di ispirazione libertaria: contro lo Stato e a favore della proprietà privata. I russi del 1917 e i cinesi del 1949 erano contadini ribelli che rivendicavano la proprietà privata; non chiedevano né l’uguaglianza né il socialismo. Il risultato finale di queste rivoluzioni non deve far dimenticare quale fu la rivendicazione iniziale, tanto rivelatrice della natura umana.
rothbard 5In tempi più recenti le “rivolte fiscali” degli Stati Uniti vanno, secondo Rothbard, per il verso giusto: indeboliscono lo Stato, lo privano di risorse. «Sintomo eccellente» quanto lo scandalo del Watergate, che ha screditato il potere! Più che sulla rivoluzione, «impossibile nelle democrazie occidentali», Rothbard punta però sulle «contraddizioni interne» del sistema statale: è Marx alla rovescia…
Lo Stato sta per scomparire a causa delle sue contraddizioni
L’umanità ha rotto definitivamente, sul finire del XVIII secolo, con il “vecchio ordine” della penuria e della schiavitù, afferma Rothbard. Da allora lotta per la sua illimitata aspirazione a una maggiore libertà individuale e a un maggior benessere materiale.
E ormai solo lo Stato ostacola l’avanzata. Ciò è evidente nel mondo socialista, dove si assiste a una «quasi abdicazione» dei governi di fronte all’economia e alle forze del mercato. Ciò risulta lampante anche nel mondo capitalista, dove il dirigismo è in rotta. Ovunque le forze del mercato vincono e portano in piena luce il conflitto tra lo Stato e l’aspirazione al benessere.
Gli occhi di Rothbard brillano di gioia nell’evocare questa ineluttabile Grande Sera. Ma il processo (non lasciamoci trarre in inganno) sarà lungo e difficile. Lo Stato è abile nel difendere i propri interessi; la “mafia” sa cambiare strategia e discorso, se necessario. Negli anni ’50 «i burocrati cercavano di rubare il più possibile in nome della pianificazione centralizzata dell’economia».
Poiché nessuno vi crede più, hanno trovato un argomento di ricambio: «la redistribuzione e la giustizia sociale». Un altro cambiamento della strategia dello Stato: «L’imposta sul reddito viene contestata? Non importa, lo Stato l’abbassa e la sostituisce con un’altra imposta, più discreta e molto più produttiva: l’Iva». Secondo Rothbard il crollo del sistema statale lascerà il posto a una società libertaria solo «in proporzione a quanto i libertari si saranno organizzati per denunciare la flessibile strategia statale, e per sostituirsi allo Stato dopo la sua caduta».
Bolscevichi del laissez−faire, unitevi!
Ogni compromesso sull’esistenza stessa dello Stato è un’incoerenza, secondo Rothbard: si deve rifiutare persino l’idea che uno “Stato minimo” possa rivelarsi benefico. L’interesse pubblico non esiste: tutto, per natura, è privato, mentre nulla è pubblico. Appare inutile e contraddittorio rivendicare una diminuzione delle tasse se queste ultime vanno totalmente eliminate.
Nelle migliore delle ipotesi, la strategia libertaria consisterà nell’accontentarsi di una riduzione provvisoria, continuando però a esigere la totale soppressione. In questa battaglia la destra conservatrice è particolarmente incoerente, a parere di Rothbard: conta sullo «Stato−ladro» per una spontanea cessazione del furto.
Quanto ai liberali classici, sia dell’Europa sia degli Stati Uniti, «sono dei traditori». Risultato del tradimento è il reaganismo: un discorso antistatale che in realtà ha portato a un aumento delle spese dello Stato. Il vero pensiero libertario deve dunque incarnarsi in un partito puro e duro, che non esiti davanti alle purghe e all’esclusione dei “molli”.
Questo partito esiste negli Stati Uniti e Rothbard ne è il teorico. I risultati elettorali sono modesti: un deputato in Alaska e un altro nel Texas. Ma l’importante è partecipare alle elezioni e farsi sentire. I candidati libertari beneficiano dell’appoggio di determinati settori del mondo degli affari, spesso dei “milionari self−made man”.
rothbard 6Il partito si presenta infatti come l’unico autentico difensore del capitalismo assoluto. I libertari idealizzano i capitani d’azienda. L’autore preferito, persino venerato, è Ayn Rand: una scrittrice i cui personaggi sono imprenditori “nietzschiani” che si confrontano con le forze burocratiche del Male.
Ma il partito libertario non è solo capitalista, è anche anarchico. Murray Rothbard raccoglie intorno a sé tutti gli amanti della libertà assoluta: i fautori della liberalizzazione della droga, gli obiettori di coscienza e gli emarginati di ogni tipo.
Nella società libertaria, egli ricorda, ognuno è padrone di sé stesso e vive come vuole: la droga, il gioco e la prostituzione sono dunque problemi squisitamente personali. Naturalmente, aggiunge Rothbard, niente può opporsi all’immigrazione: la libertà di movimento deve essere assoluta e l’immigrazione va regolata dal mercato, non dalla polizia.
«Sono l’alleato obiettivo di certi esponenti della sinistra, dei pacifisti e degli ecologisti nella lotta contro la repressione poliziesca e contro la grande industria subordinata agli ordini dello Stato». Las Vegas è un’anticipazione della società libertaria?. Le macchine a gettone sono onnipresenti e ricordano che ogni cosa è regolata dal denaro.
Nelle cappelle per i matrimoni, dove la cerimonia viene sbrigata in cinque minuti, tutto si può prendere a nolo: il pastore, l’abito da sposa, i fiori in plastica, il sermone e la musica registrata. «Las Vegas non è il simbolo del buon gusto», ammette Rothbard, «ma è molto meglio di Hiroshima. La filosofia del laissez−faire non ha mai ucciso nessuno e nessuno uccide in suo nome».
* Intervista realizzata per Figaro Magazine, il 24 Giugno 1989, tratta da http://www.libreriadelponte.com/

6/17/2015

LA LETTERA di UN LETTORE CI SCRIVE: ''IN FARMACIA GIORNI FA HO PROVATO VERGOGNA. LO STATO E' RAZZISTA CON ME. UN ITALIANO''

Ritengo doveroso fare il copia e incolla.
Ormai sia questo GOVERNO che i precedenti hanno passato il limite della decenza,destra sinistra centro siete VERGOGNOSI falsi e corrotti perchè lo schifo che sta avvenendo in Italia in questi ultimi anni è sotto gli occhi di tutti e mi fermo qui spero che prima o poi le persone si sveglino.
Il Soggiogo delle Persone.
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Gentile Direttore,
mi permetto di scriverLe per raccontarLe un fatto vissuto in prima persona.
La scorsa settimana mi sono recato in farmacia per acquistare i medicinali per i miei genitori, molti con ticket, altri a prezzo pieno. Conto finale, 140 euro (e parliamo di farmaci di cui non si può fare a meno, date le patologie). A fianco a me un extracomunitario di colore, con tanto di iphone 6 nuovo di fiamma, con un importo simile, non ha pagato nulla.
Sinceramente non conosco la normativa: il farmacista si è limitato a dire che molti extracomunitari sono esentati anche dal pagamento dei ticket e lo prendo per buono.
Mi limito a far presente che quei 140 euro rappresentano il 10% di quanto i miei genitori percepiscono di pensione mensilmente: 1.400 euro in due. Dopo che mio padre ha lavorato per 48 anni arriva alla bellezza di 950 euro al mese e il resto viene da quella di mia madre. Direi che non possono essere certo definiti dei “maledetti capitalisti” o dei “parassiti benestanti” secondo i dettami della visione di sinistra.
Certo, hanno la colpa di vivere in una casa di proprietà, fatta con decenni di sacrifici (negli ultimi 35 anni non hanno fatto un giorno di ferie lontano da casa) e su cui pagano fior di tasse. E, spesso, devono attingere ai loro risparmi per arrivare alla fine del mese, perché le spese mediche, quando si arriva ad una certa età, sono importanti e non si può sempre passare per le lunghe liste d’attesa degli ospedali.
Ho provato vergogna, in farmacia. Vergogna di essere cittadino di un paese che ruba ai pensionati (Fornero insegna) per dare a chi non dovrebbe avere alcun diritto e che invece ne ha più degli italiani.
I miei bisnonni hanno combattuto la grande guerra: uno è riuscito a tornare a casa, l’altro è morto in campo di concentramento e non sappiamo nemmeno dove sia sepolto. Se tornassero indietro, dubito che sarebbero disposti a dare la vita per un paese dove chi ha lavorato e pagato le tasse per una vita, ha meno diritti dell’ultimo clandestino arrivato ad invaderci.
Sì, caro Direttore, l’Italia è un paese razzista, ma verso gli italiani.
Cordiali saluti
Fonte: http://www.ilnord.it/c-4291_LA_LETTERA__UN_LETTORE_CI_SCRIVE_IN_FARMACIA_GIORNI_FA_HO_PROVATO_VERGOGNA_LO_STATO_E_RAZZISTA_CON_ME_UN_ITALIANO

4/01/2014

Details requested for the Job Position.

La canzone è ormai diventata vecchia eppure continuano.
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Charity Organization
1119 K Street, 2nd Floor
Sacramento, CA 95814

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5/26/2012

Il mercato

Così che Karl Marx ha cercato di cambiare l'uso di concetti economici e sociali, e anche lui non era a conoscenza di altre possibilità del mondo, la storia dell'umanità è stata sottoposta al giogo del mercantilismo e del libero mercato. Dopo il genio tedesco e dopo l'essiccazione dei semi germinati in Europa, dove le loro idee, il mercato tornò a intensificare ogni giorno più forte fino ad oggi. 

Ma il mercato rimane lo stesso di sempre, un'arena per gladiatori, il tutto sotto gli occhi compiacenti dei leader a loro volta presentato dai suoi molti proprietari. Maggioranze, le minoranze e dei deboli contare su avidi, senza scrupoli, di inescrúpulos di pazzi. Una cosa è per le piccole imprese, il commercio della famiglia, il commerciante appartenente ai tempi del mercantilismo e di marketing ad asciugare, e un'altra Sui generis aziende commerciali e del settore speculativo appartenere pienamente al mercato finanziario. Tutti i proprietari e dirigenti armati fino ai denti, sapendo che hanno la forza degli eserciti e della polizia si sono in qualche modo scegliere e sono lì per aiutarli. Giurisdizioni, come prima e sempre editti e decreti e le leggi sono fatte da tutti su misura per il vostro interesse e di grandi fortune e al governo istituzionale, anche se la politica ei politici e quasi tutti i mezzi relativi coprire la roba reale dei loro interessi ... 

E 'assiomatico che, come diceva Anatole France, rubare un muffin è un crimine sia per i ricchi ai poveri. Questa è la storia non solo di guerre tra le nazioni ei fratelli. In tempo di pace poco convenzionale, è la storia di violenza morale che lo colpisce, inducendo, provocando l'altro, sedizione, la ribellione, la sanguinosa, la guerra nen quest'ultimo e rivoluzione. Alcuni grandi scrittori hanno descritto il suo lavoro nelle terribili conseguenze nella società del cosiddetto libero mercato. Un mercato certamente non è mai stato libero, ad eccezione di quanto irrilevante. Infatti, nonostante le misure a breve termine adottate per garantire che gli abusi non eccessiva al punto di strangolare l'inesorabile spirito senz'anima "mercato" finisce per cadere con tutto il suo peso sulla ignari e ha avvertito che non hanno neppure la forza di evitarlo. La libera concorrenza è un eufemismo. La libera concorrenza è mediata dalla intelligenza e astuzia, non dalla vera intelligenza creativa e servizio alla comunità. Invocazioni alle leggi bene comune e le costituzioni fanno parte del cerimoniale che accompagna tutto ciò che chi li scrive vuole sorvolare, vale a dire, sapendo che legittimano l'ingiustizia è alla radice ed è contenuta in se stessi. 

Beh, le correnti ideologiche in campo economico degli ultimi trenta anni non passano da una maggiore razionalizzazione economica per bilanciare la produzione e il consumo non comporta tempi di spreco di scarsità progressiva, ma per l'intensificazione della vita sociale nella giungla. Tutti i tentativi sono fatti per correggere gli "squilibri" economici, sociali e del lavoro sono in parte e in parte pamema uno strumento di tortura. Le "riforme" non fanno altro che ulteriormente stringere il laccio emostatico che opprime le società più deboli. Ed il neoliberismo sta spingendo fin dai tempi della Lady di ferro, ma è una misura decisa per condurre la società torna a condizioni medievali di una variabile di nuova schiavitù. Nel controllo sociale esercitato da alcune infrastrutture, come la religione, la polizia, i sindacati, panem et circenses, e non può avere la religione, sebbene la Spagna continua ad avere un enorme ruolo istituzionale. Le masse di persone andare veloce voltare le spalle. Ma ancora l'elemento dominante, e questo sarà sufficiente, con la forza bruta per schiacciare ogni tentativo di ribellione, come dimostrato dagli atti delle congregazioni in tumulturaias. Le classi sociali, la cui esistenza sta cercando di negare il sito dominante sono cambiate e si sono sbiaditi nella nomenclatura, ma sono molto affilate. Frammenti di loro si concentrano in ampie porzioni delle più grandi dighe la cui indignazione per le armi da combattimento sono ancora virtuali e inefficaci contro la determinazione ai leader nazionali e mondiali per portare alle sue estreme conseguenze del neoliberismo ormai tramutati in dei mercati finanziari. Questa scoperta è relativamente recente, ed i politici e persino gli economisti non sono stati in grado di rilevare fino a poco tempo fa, scoprendo che ha creato un dispositivo che è in grado di controllare. Perché il mercato non funziona con restrizioni. Funziona solo alla sua caduta, con la loro auto, i loro capricci e capricci, con la forza delle guardie predatori solo per mantenere viva la loro preda a un consumo eccessivo. E se le condizioni finali non sono favorevoli abbastanza per loro, fare la guerra su qualsiasi pretesto ... anche loro stanno andando le cui trincee. 

Le idee sono più forti degli uomini. Infatti, mentre questi rimangono via quelli immortale. E poi sono le idee, paradigmi e concetti di lavoro economico, sociale e culturale che deve cambiare drasticamente, senza ritardare l', sfavoriti e perdente per sopravvivere e per evitare la sua caduta. Il mercato, il capitalismo, il consumo e la crescita senza freni hanno fallito e porterà il mondo alla catastrofe. Il fatto è che in Spagna e in Europa le idee di entrambi i politici socialdemocratici come i neocon sono praticamente gli stessi. I dettagli sono differenze irrilevanti e inconsistenti. E questo perché danno, non sanno come dominare i mercati, il mercato finanziario di oggi. Così potente è che è diventato un mostro, creato dalla economia politica, ma come irriducibile come fatale. Ces inutile agitarsi. La gestualità è quella di essere nella palude che credeva che muovere le braccia non affondano più in basso, ha detto che in economia non c'è apocalisse, ma la frattura oggi non avrà fine se la padronanza di nuove idee che offriamo su molti vecchio. 

C'è solo una speranza per mantenere il bollitore esplodere e si preparano alle masse che fanno i palazzi d'inverno. Ed è che queste masse stesse comprensione irrazionale delle classi dominanti si riduce a la prontezza e la forza ad asciugare, perché ritengono che la cultura è molto costoso e quindi promuovere l'ignoranza, per realizzare che l'acqua è più forte della pietra e un giorno, ma ben presto finiscono oradarla l'installazione su un sistema gestito da "the best", assente della vita sociale fin dalla notte dei tempi ... Sono convinto che prima o poi, o viene licenziato la terza guerra mondiale e il finale o si gira gli occhi ai molti concetti sociali ed economiche di Marx a rivedere la sua politica, la società e il mercato ...

 La traduzione è stata effetuata da un Robot,scusateci se potete comunque il senso lo si capisce.

fonte:http://is.gd/YQr19c

Questo non è capitalismo e sarà sempre peggio.

"Per favore, considerate tutti questi fattori la prossima volta che qualcuno denuncerà il sistema statunitense come il mi...