"Se era intenzione dell’Occidente, nell’ambito del processo di
marginalizzazione del Dollaro, mettere assieme la Russia con la Cina
[ovvero una superpotenza delle risorse naturali – anche se un po'
corrotta – ed uno dei centri mondiali del capitale e del lavoro – anche
se il capitale è mal allocato e c’è una bolla nel credito],
incoraggiando al contempo il commercio bilaterale in Rubli ed in
Renminbi … allora le cose stanno andando sicuramente secondo i suoi
piani".
Non ci sono stati per il momento degli sviluppi importanti, come
conseguenza dello spostamento dell'asse geopolitico [che ha visto
declinare precipitosamente l'influenza globale degli Stati Uniti, che
sono in contrasto con il resto del G7 – ovvero il Gruppo delle 7 nazioni
più insolventi – a seguito del pasticciato tentativo d’intervento in
Siria, e dell'incruenta annessione russa della Crimea], ma presto la
situazione andrà a cambiare.
Perché, mentre l'Occidente è
focalizzato sullo sviluppo quotidiano della situazione in Ucraina, e su
come fermare l'espansione russa attraverso l’appeasement [che non è una
tattica vincente, come gli eventi degli anni ‘30 hanno ben dimostrato]
la Russia è ancora una volta 3 passi in avanti ... ed anche 3 passi
verso l’Est!
Mentre l'Europa sta cercando disperatamente di trovare delle fonti
energetiche alternative, nel caso la Gazprom dovesse bloccare le
esportazioni di gas naturale verso la Germania e l'Europa [il prossimo
aumento del 40% del prezzo del gas in Ucraina, costituisce la miglior
indicazione delle sue conseguenze], la Russia sta preparando
l'annuncio del "Santo Graal" del commercio energetico, da realizzare
nientemeno che con la Cina, una mossa che causerebbe onde d'urto
geopolitiche in tutto il mondo, e collegherebbe le due nazioni
attraverso il legame delle commodities.
Una di queste onde d’urto [come qualcuno ha già suggerito,
specialmente su queste pagine] sarà costituita dal getto delle basi per
una nuova valuta di riserva, fondata sulle commodities, in grado di
aggirare il Dollaro – come lasciava intendere la Russia qualche tempo
fa, quando il suo ministro delle Finanze, Siluanov, ha sostenuto che
quest’ultima potrebbe astenersi dal chiedere prestiti esteri, nel corso
di quest'anno.
Tradotto in parole semplici, significa che la Russia potrebbe fare a
meno degli acquisti occidentali di debito russo [che sono finanziati
dagli acquisti cinesi di T-bonds statunitensi], e andare direttamente
alla fonte [ovvero alla Cina, ndt].
Ecco probabilmente quello che, subito dopo, andrà ad accadere, come ben ha spiegato la Reuters:
“Igor Sechin ha convocato i media a Tokyo, il giorno successivo
[a quello della firma dell’annessione, ndt], per mettere in guardia i
governi occidentali dal fatto che ulteriori sanzioni, conseguenza
dell’annessione della Crimea, sarebbero controproducenti”.
Anche il messaggio di fondo del leader della più grande compagnia
petrolifera russa, la Rosneft, è stato chiaro: se l'Europa e gli Stati
Uniti dovessero isolare la Russia, Mosca cercherà nuovi affari, accordi
energetici, contratti militari ed alleanze politiche ad Oriente.
Il Santo Graal di Mosca, è l’accordo per la fornitura di
gas naturale alla Cina, che ormai sembra molto vicino, dopo anni di
negoziati. Può essere firmato in occasione della visita di
Putin in Cina, nel prossimo mese di Maggio, in modo che possa essere
sbandierato al mondo intero, per dimostrare che il potere globale si è
spostato ad Est, e che la Russia non ha bisogno in alcun modo
dell'Occidente.
Maggiori dettagli sul "Santo Graal" energetico:
La Gazprom, azienda statale russa per l’estrazione del gas, spera
di pompare 38 miliardi di metri cubi [bcm] di gas naturale all'anno
verso la Cina, a partire dal 2018, attraverso il primo gasdotto
realizzato tra il più grande produttore al mondo [di gas convenzionale],
ed il più grande consumatore.
"Nelle nostre previsioni si firmerà a Maggio”, così ha risposto un portavoce della Gazprom, ad una domanda relativa ai tempi dell’accordo. Una
fonte della società ha aggiunto: "Sarebbe logico aspettarsi la stipula
di quest’accordo in occasione della visita di Putin in Cina".
Riassumendo, quello che è dolorosamente evidente a tutti [ma non
evidentemente alla Casa Bianca, che continua a pungolare la Russia], è
che:
"Più peggiorano le relazioni della Russia con
l'Occidente, più la Russia vorrà averne di buone con la Cina. Se la Cina
vi sostiene, nessuno potrà dire che siete isolati", così ha
dichiarato Vasily Kashin, un esperto di questioni cinesi facente parte
del think tank CAST [China Analysis of Strategies and Technologies].
Bingo! Ed ora, se aggiungiamo gli scambi bilaterali denominati sia in Rubli che in Renminbi [o in oro],
ed inoltre Iran, Iraq, India e, presto, Arabia Saudita [il più grande
fornitore di greggio della Cina. Il Principe Ereditario ha incontrato
il presidente Presidente Xi Jinping la scorsa settimana, per espandere ulteriormente i commerci], possiamo cominciare a dire addio ai petrodollari.
Come già detto in precedenza, la Cina ha già implicitamente sostenuto Putin, senza rischiare i suoi rapporti con l'Occidente:
"Sabato scorso la Cina si è astenuta, nel voto del Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite, su un progetto di risoluzione che
dichiarava non valido il referendum tramite il quale la Crimea ha deciso
di tornare con la Russia. Anche se la Cina si innervosisce, in
generale, per i referendum che si tengono nelle regioni irrequiete degli
altri paesi, che potrebbero servire come precedente per il Tibet e per
Taiwan, essa si è comunque rifiutata di criticare Mosca. L'appoggio di
Pechino è di vitale importanza, per Putin. Non solo la Cina è un altro
membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che la
pensa al suo stesso modo, ma è anche la seconda più grande economia al
mondo, e si oppone alla diffusione della democrazia di tipo
occidentale".
Il culmine c’è stato ieri,
[come abbiamo puntualmente riferito], quando Putin ha ringraziato la
Cina per la sua "comprensione della situazione dell'Ucraina". La Cina
non ha esattamente nascosto le proprie opinioni, sulla possibilità di
avviare relazioni ancora più strette con la Russia:
Il Presidente cinese Xi Jinping aveva già mostrato quanto egli
apprezzasse i legami con Mosca [e con Putin in particolare], facendo in
Russia la sua prima visita all'estero come Presidente della Cina, lo
scorso anno, ed intervenendo all'apertura delle Olimpiadi invernali a
Sochi, lo scorso mese di Febbraio.
Molti leaders occidentali non sono andati ai “Giochi”, dopo le
critiche alla Russia in materia di diritti umani. Al contrario, quando
Putin e Xi hanno discusso telefonicamente dell’Ucraina, lo scorso 4
Marzo, il Cremlino ha detto che le loro posizioni erano "vicine" .
La battuta finale, nell’occasione, è stata questa: "Una forte alleanza sarebbe utile ad entrambi i paesi, come contrappeso agli Stati Uniti”.
Un'alleanza che potrebbe essere, semplicemente, il prolungamento delle
attuali tendenze, costituite dagli stretti rapporti bilaterali, compresi
gli investimenti nelle infrastrutture e le forniture militari:
Quest’anno, inoltre, la Cina ha superato la Germania come più
grande acquirente di petrolio russo, grazie alla Rosneft, che ha
aumentato le forniture di petrolio verso est, attraverso il gasdotto
Siberia Orientale/Oceano Pacifico, e quello attraverso il Kazakistan.
Se la Russia fosse isolata da un nuovo round di sanzioni
occidentali [quelle attuate fino ad ora riguardano solo pochi assets
all'estero, e non sono rivolte contro le aziende], la Russia e la Cina
potrebbero rafforzare la cooperazione anche in altri settori, oltre
all’energia. Il Signor Kashin [del CAST], ha detto che è in
notevole crescita la possibilità che la Russia venda i jets da
combattimento Sukhoi Su-35 alla Cina, accordo in discussione dal 2010.
La Cina è molto interessata ad investire in infrastrutture,
energia e materie prime in Russia, ed un declino del commercio con
l'Occidente potrebbe costringere Mosca ad abbandonare alcune delle sue
riserve sugli investimenti cinesi nei settori strategici. "Conseguenza
delle sanzioni occidentali, l'atmosfera potrebbe cambiare rapidamente in
favore della Cina", ha detto Brian Zimbler, Managing Partner
dell'ufficio di Mosca dello studio legale internazionale Morgan Lewis.
Il volume del commercio russo-cinese è cresciuto del 8,2%
nel 2013, a 8,1 miliardi di Dollari, ma la Russia nel 2013 era ancora
solo il settimo più grande partner cinese per le esportazioni, e non era
tra i primi 10 paesi per le merci importate. E’ l'Unione
Europea il principale partner commerciale della Russia, e rappresenta
quasi la metà di tutto il suo fatturato commerciale.
E se spingere la Russia verso un caldo abbraccio con la nazione più
popolosa del mondo non fosse ancora abbastanza, c’è anche a disposizione
il secondo paese più popoloso del mondo, l'India.
Putin, in effetti, non ha perso tempo nel ringraziare anche un
altro paese, a parte la Cina, per la sua comprensione sull’Ucraina e
sulla Crimea – dichiarando che l'India aveva mostrato "moderazione ed
obiettività". Ha anche chiamato il Primo Ministro indiano Manmohan
Singh, lo scorso Martedì, per discutere della crisi, suggerendo che
c'era spazio perché i legami della Russia, con un paese tradizionalmente
non allineato come l’India, possano fiorire.
Anche se l'India è diventata il più grande mercato statunitense
per l’esportazione delle armi, la Russia rimane uno dei principali
fornitori della difesa indiana, e le relazioni sono cordiali, anche se
prive di una forte dimensione negli affari e nel commercio, in ragione
di una partnership strategica molto datata, che risale ai tempi dell'era
sovietica.
Le mosse di Putin per affermare il controllo russo sulla Crimea,
sono state viste molto favorevolmente dall’establishment indiano. N.
Ram, editore del quotidiano “The Hindu”, ha così dichiarato alla
Reuters: "La Russia ha degli interessi legittimi [sulla Crimea]".
Riassumendo: mentre il più grande spostamento geopolitico dai tempi
della Guerra Fredda sta accelerando, con l’inevitabile consolidamento
dell'"asse asiatico", l’Occidente monetizza il suo debito, si crogiola
nella ricchezza di carta creata da un mercato azionario fortemente
manipolato, cercando allo stesso tempo di spiegare il motivo per cui il
6,5% di disoccupazione è indice, in realtà, di un’economia debole, e
prendendosela infine con il clima [ironicamente, ndt] per ogni dato
economico deludente, mentre ogni singola persona ha l’animo trafitto dal
non riuscire a trovare un aereo che è sparito [palese il riferimento
all’aereo malese scomparso, ndt].
Fonte: www.zerohedge.com
Link: http://www.zerohedge.com/news/2014-03-21/petrodollar-alert-isolated-west-putin-prepares-announce-holy-grail-gas-deal-china
Governo mondiale e stranezze della Globalizzazione risparmiatori consumatori spogliati dall'inflazione e dalla speculazione,banche sempre meno trasparenti.Imbevitori di ogni sorta pronti a qualsiasi cosa purché di guadagni facili.Politici con nuove leggi che gravano sempre più sul comune cittadino,illuminati maghi,filantropi,onlus,coop,sette religiose,massoni.Piramidi sempre più perfette e ben studiate. La parola fondi che in realtà significa che non saranno mai riempiti a discapito di qualcuno.
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