2/27/2018

THE GERMAN PRESS: ITALY LEAVES THE EURO WITH PARTIAL BANKRUPTCY OR DOES THE REFORMS REQUESTED BY THE EU

BERLINO - The German press clearly analyses the Italian situation and
publishes data that in Italy are fooled by the vast majority of the
media, oriented towards the centre-left led by the PD and in favour of
its vassal positions of the European Commission.

Europe could make a big leap next week, forward or towards the unknown -
writes the German newspaper Sueddeutsche Zeitung on the front page today
- ". Next Sunday, Italy will elect a new Parliament and Germany will
know whether the members of the Spd Social Democratic Party will agree
to a new Grand Coalition with the Centrodestra Union".

The Italian and German results could both influence the future of
Europe,"the newspaper continues. Italy is one of the most indebted
countries in the world, where the financial and social situation is
tense. So far the country has been governed by a pragmatic centre-left
government, led in the last year by the Prime Minister Paolo Gentiloni.
If the next government will be able to control the stagnant economy, the
high debt and the discouraged population is an open question and the
mood of Italians is pretty bad".

"According to a Eurobarometer survey - quoted in this article in the
German daily newspaper - as many as 74% of the Italian population
believes that the situation in their country is negative, 80% of them
make this negative judgement on the economy and 68% on public services.
No less than 72% are disliked by the authorities and the judiciary, 78%
by the government and 83% by the parties that support it".

"46% of Italians - continues to write the Sueddeutsche Zeitung - believe
that their country would have a better future if it were outside the
eurozone. Although Mario Draghi leads the European Central Bank, no
other country has such low approval for the euro. In Germany there may
be political fatigue after the long years of the Great Coalition, but
confidence in the performance of the country and its institutions is
still high. In France and Spain the crisis is not yet completely
overcome in terms of trust, but given the mood of the Italians it is not
surprising that the polls give the 5 Star Movement as the first party".

"Perhaps - adds the Sueddeutsche Zeitung - the Centrodright coalition
around Silvio Berlusconi could obtain the majority and the name of
Antonio Tajani as possible President of the Council could instil
security precarious situation, but it will be necessary to see the
result of Matteo Salvini's League, with the Eurosceptic positions of the
League".

"The economic situation - he continues to write in this long article of
analysis - is particularly difficult: while in Germany, France or Spain
the citizens have on average about 25% more per capita income than in
1999, according to estimates of the International Monetary Fund, in
Italy the same thing did not happen, on the contrary, the result is even
negative. Moreover, Italian banks are seated on mountains of bad debts,
making new investments difficult. Young people are fleeing abroad
because they have no prospects. The share of graduates among the
population aged 25-64 is only 18 percent (in Germany and 28 percent, in
France 34 and 35 percent in Spain). According to Ocse, Italy lies
between Mexico and Turkey. The possible Italian bankruptcy jeopardises
the stability of the entire monetary union".

Then - concludes the daily newspaper - of the two: either Italy leaves
the euro and declares a partial bankruptcy or in some way manages to
build an investment and reform programme, which allows a lasting
stabilization. A revival of the Italian economy is hardly conceivable
without the help of the rest of the eurozone, so a Great Coalition in
Germany could be the last chance to stabilize the Eurozone. If the Spd
members reject GroKo, then it is highly questionable whether Germany
will gather the political strength needed to stabilise the euro. You
could jump".

1/21/2018

BABY GANG ECCETERA: A CHE PUNTO E’ IL COLLASSO?(La gente fino a che punto è disposta ad accettare?)

Alla ricerca di qualcosa da dire  su quelle che i media chiamano "le baby gang  di Napoli", evidente fenomeno di deliquescenza sociale, scopro anzitutto che questa "emergenza" era  già "allarmante" negli anni '80. Grazie a un articolo di Fabio Avallone su Il Napolista: criminalità non minorile, ma infantile. Un vice questore Ermanno Corsi su Repubblica  del 25 settembre 1985: "Si tratta di bambini che non raggiungono i dieci anni. Li chiamano "muschilli" perché sono veloci come moscherini. I poliziotti  non riescono ad acchiapparli. E poi, se li prendono, non possono arrestarli perché, essendo minorenni, non sono imputabili. «Il dramma è che molte volte le famiglie sono al corrente di questa attività. E invece di proibirla, la incoraggiano». I "muschilli" riescono a portare a casa alla fine di una giornata di spaccio anche centomila lire. 

Nel 1991, la Commissione Antimafia rilasciò un dossier sui nuovi baby killer, ragazzini di 15/16 anni, quasi tutti del sud, semianalfabeti, che si avviavano a diventare le nuove leve della criminalità organizzata. […]  Napoli è sempre presente in queste analisi, sempre al centro degli allarmi lanciati, a riprese infinite, da praticamente tutte le istituzioni.  "Qualche giorno fa ci siamo angosciati per l'aggressione di Arturo il minorenne accoltellato e picchiato senza motivo da una baby gang. Sedici anni fa, nel 2002, una storia molto simile per una partitella di calcio in strada: un ragazzo di 15 anni accoltellato".

https://www.ilnapolista.it/2018/01/baby-killer-napoli-gomorra/

E' istruttivo da leggere.  La degenerazione sociale e la deliquescenza familiare lì, data da almeno mezzo secolo. I bambini criminali che allarmano i media oggi sono i figli, anzi i nipoti dei criminali-bambini  che allarmavano  ieri, senza che nessuno abbia fatto nulla; salvo annunci come quello di Minniti, che manderà la Folgore…Che dire? Ogni tanto ripasso il saggio di Dimitri Orlov, "Le cinque fasi  del  collasso",per cercare di capire a che punto siamo noi, in Italia (e in Occidente, perché anche  Parigi ha le sue banlieues, la Svezia i suoi quartieri dove la polizia non entra,   degli Usa non ne parliamo).

Ebbene: scopro che le fasi del collasso sono rovesciate, rispetto a quelle che ha  stilato Orlov. E' importante ricordare che  lui, ingegnere russo emigrato in Usa, ha basato il suo studio sul collasso del sistema sovietico, che ha personalmente vissuto.

Quindi, per lui ex sovietico, il crollo è avvenuto per fasi successive, in questo ordine:

1 Collasso finanziario

2  Collasso commerciale

3 Collasso politico

4 Collasso sociale

5 Collasso culturale.

Vediamo dunque cosa intende per "collasso finanziario". Negli anni '90, milioni di russi passarono repentinamente da un "prima" a un "dopo".

COLLASSO FINANZIARIO:

Prima                                                  Dopo

Pensioni sicure        —       Carità pubblica

Valore della casa     —    Senzatetto, occupazioni abusive

Investimenti    —–           pochi copechi

Risparmi liquidi   …….     Iper-inflazione

Transazioni a credito  …..  Baratto,  transaz. contanti

Indipendenza finanziaria…interdipendenza fisica.              

Qui, oggi, "occupazioni abusive", gente che si vede abolire i "diritti acquisiti" pensionistici, già  si vedono. L'indipendenza finanziaria che diventa "interdipendenza fisica"  (quando  devi preoccuparti di vicini e familiari senza reddito, dove "si diventa un peso per gli altri", è un  fenomeno solo incipiente: per esempio, i ragazzi di 40 anni che vivono  a carico  dei genitori o dei nonni pensionati.  Ma nell'insieme possiamo dire che il Collasso Finanziario, benché  lo si intuisca dietro l'angolo, ancora non è avvenuto.

2 COLLASSO COMMERCIALE

"Quando le merci necessarie diventano scarse e i negozi non vengono riforniti:  immediati  fenomeni di accaparramento. "Si forma in un istante un mercato nero dei generi di prima necessità, dallo shampoo all'insulina, forti rincari.

Prima è scarso il denaro – Dopo, sono scarsi i prodotti. E chi li ha tende a non venderli per denaro, ma per beni più tangibili come oro e gioielli. Prima ci sono gli shopping centers, dopo, i mercatini delle pulci e dell'usato; prima, i supermercati, poi le bancarelle dei contadini (e la borsanera); prima, si   comprano le novità e gli ultimi   modelli;  dopo, vige la riparazione degli oggetti. Per esempio il negoziante ti darà le patate non per soldi, ma se gli sai riparare la lavatrice.

Ci sembra di poter  affermare che questa  fase non è arrivata. Anche se in Usa ci sono segni premonitori: centinaia di centri commerciali tipo Walmart sono stati chiusi  in tutto il paese  e centinaia di migliaia di commessi licenziati ( i consumatori impoveriti comprano online), tanto che si parla di "apocalisse del dettaglio". Ma ancora non dobbiamo temere i supermercati vuoti e la mancanza di pezzi di ricambio per l'auto.

Vediamo adesso quella che Orlov indica come  fase 3:

3 COLLASSO POLITICO

Prima                            Dopo

Diritti acquisiti –            Promesse non tenute

Servizi comunali –         Favoritismi locali

Imposte e bilanci –        Mazzette e concussione

Ordine pubblico  –          Ronde militari  o vigilantes

Rimozione spazzatura –   Cumuli di spazzatura

Ponti e strade –              Buche, deviazioni, interruzioni

Che ve ne pare? Qui cominciamo a riconoscere il "nostro" panorama, cumuli d'immondizia compresi. Orlov racconta che il primo segnale sinistro del collasso politico che ha visto in URSS,   è stato "il momento in cui i politici regionali cominciano a sfidare apertamente il governo locale", per esempio quando il governatore della regione carbonifera di Primorye  cessò di consegnare al resto della Russia il carbone, e lo vendette invece alla Cina.  Noi abbiamo visto il governatore della Puglia,  Emiliano, sfidare il governo centrale  ostacolando con pretesti la  cessione – e in ultima analisi l'operatività – dell'ILVA di Taranto.  Ma possiamo allargare lo sguardo a Sicilia, Calabria e Campania: regionalismi corrotti, "secessioni" vere e proprie di interessi locali dalla comunità, particolarismi ottusi, sono all'ordine del giorno. Orlov segnala, sulla base della sua esperienza sovietica: "Il vuoto di potere lasciato dal collasso dell'autorità legittima tende ad esser riempito automaticamente dalla criminalità organizzata". Sappiamo, sappiamo. Ancora: nel collasso del regime sovietico,  ha visto "incursioni di poteri esteri nella politica interna". E anche noi.

Da noi, la terza fase ha "preceduto" le prime due

Insomma sembra proprio che quella che in Urss fu solo la terza fase del collasso, qui da noi preceda le altre: la  degenerazione della politica andrebbe messa al primo posto.  Le due prime fasi non sono (ancora) avvenute, per un evidente motivo: sistema finanziario e grande distribuzione, globali e mutlinazionali,  non dipendono dalla  politica, né dai nostri politici.

Vediamo allora le altre fasi:

4 COLLASSO SOCIALE

Prima                      Dopo

Solidarietà  –           Ciascuno  per sé

Mutuo sostegno –   Conflitti

Vicinato  –             Bande di  vagabondi

Convivenza –         Pulizia etnica

Qui da noi vediamo "l'ognuno per sé" come ideologia quasi ufficiale del capitalismo terminale, individualismo ed edonismo transnazionale e trans gender, interpretato ovviamente nel provincialismo italiota. Vediamo la maleducazione e l'aggressività, la volgarità  e l'egoismo esibiti in pubblico senza vergogna , l'inciviltà  sicura di sé; l'insicurezza crescere sui mezzi  pubblici, dove immigrati "accolti"  terrorizzano i passeggeri , e pure gli urlano "Razzisti"; e picchiano  controllori ("Razzisti!") sapendosi protetti dalla magistratura italiota: qui la "convivenza" predicata da Boldrini e El Papa –  che non vanno in autobus – può rovesciarsi in ogni momento in "Pulizia etnica" (dei negri contro i bianchi).  Vediamo  i muri coperti dai graffiti, manifestazione di un  vandalismo corpuscolare  onnipresente che esprime odio, ignoranza e disprezzo per il prossimo.

La Classe Desiderante  al potere

Il Collasso Sociale è una realtà: ma lo subiscono solo gli italiani poveri, magari senza lavoro né prospettive di averlo più,  che vivono  nei degradati quartieri "multiculturali" e hanno  paura. La Sinistra di Classe, che vive nei  quartieri alti e protetti, dà  ai poveri dei razzisti e xenofobi, ignoranti e ottusi.

E questa è la classe che  governa e comanda e impone la sua "moralità" trasgressiva. Quella che Paolo Becchi ha chiamato la "classe desiderante": "il desiderio prodotto dalla logica del capitale"  che ha messo al comando "l'individuo inteso come monade leibniziana, macchina desiderante e desiderio meccanizzato": la classe metrosexual,  vincente nella globalizzazione, il cui  solo movente  è: "desiderio di fottere, desiderio di fotterti" (Paolo Becchi): Perché, commenta Paolo Borgognone,   "i desideri, come i capitali privati, si muovono per flussi, trascendono i luoghi e la morale e non rispondono ad alcuna morale", avidi della "acquisizione immediata di tutto quanto possa essere soggetto a valore di scambio: desiderio di ricchezza, di figli in provetta, di matrimonio gay…". I nuovi vandali consumatori d'alta gamma e griffati.

(Cfr.  Paolo Borgognone, Generazione Erasmus- I cortigiani della società del capitale e la 'guerra di classe"  del XXI  secolo", DAKS, 509 pagine, 25 €).

Che questa classe ci  stia già affondando nella quinta fase del collasso, quella fatale – il Collasso Culturale – è inevitabile. Essa è infatti la vincitrice della Rivoluzione Culturale del '68: detta "culturale" perché non mirava  a conquistare il potere politico per la classe operaia, ma a cambiare  l'uomo e le mentalità, la "cultura" corrente. "Il 68 – ha scritto  il filosofo marxista  Costanzo Preve – è il momento in cui il capitalismo si allontana dalla sua genesi culturale borghese, e in cui l'uso delle droghe e scopate extramatrimoniali  segna non l'anticamera di un improbabile "comunismo", ma l'avvento di un nuovo consumo capitalistico integrale del corpo del tutto svincolato dalla etica familiare borghese".

https://ninofezzacinereporter.blogspot.it/2017.

Questa è la Sinistra alla Niki Vendola, di Scalfarotto e Cirinnà,  che si è impadronita dello Stato – con il voto del 30-40 per cento della popolazione.   Ed ha cambiato la natura dello Stato: da istituzione che proteggeva i deboli contro i forti , i poveri contro i prevaricatori avidi,  ha smantellato tutto quel che gli ha chiesto il capitalismo globale e oligarchico.

Il peggio è che è riuscita  a instaurare la sua specifica "pressione sociale".  Questa classe che si crede "anticonformista", "è un gruppo che dà estremo valore al conformismo. Hanno i loro codici, le loro regole, i loro status tribali" (Wednesday Martin).  Non ammettono nella pubblica piazza idee, concezioni del mondo e "stili di vita" che non siano i loro. Sopprimono il dibattito pubblico ed ogni critica bollandoli di razzismo, reazione, passatismo ignorante. E sono riusciti a far sì che il loro elettorato operi come polizia del pensiero contro le minoranze critiche, che violano il politicamente corretto sui negri e sui sodomiti.

La pressione sociale non è mai stata tanto forte come oggi, ma mai è stata impiegata  per  imporre effetti più nefasti. Laddove la vecchia pressione sociale assicurava che fossero fermamente  deplorati e sanzionati comportamenti indecenti, incivili e degradanti, oggi sono le più sensate obiezioni  della ragione e della moralità (contro il gender nelle scuole, contro l'immigrazione senza limiti, magari contro le sfilate esibizioniste della perversione sessuale) che vengono additate alla vendetta popolare –  che esegue  convintamente  il linciaggio mediatico – e spesso alla "giustizia" dei tribunali.  Quei tribunali che assolvono come un eroe un istigatore al suicidio.

E così ci portano al Collasso Culturale. Ci siamo già? Vediamo come lo delinea Orlov:  "Persa la fiducia che "la tua gente si prenderà cura di te", si perde la fiducia nella bontà dell'umanità. Le persone perdono la loro capacità di "gentilezza, generosità, considerazione, affetto, onestà, ospitalità, compassione, carità".  Le famiglie si sciolgono e competono come individui per le risorse scarse. Il nuovo motto diventa "Possa tu morire oggi perché io possa morire domani."

E non chiamatevi vittime. Come disse Orwell, quelli li avete eletti voi. Avete, come maggioranza,  fatto pressione sociale a  favore dei loro "stili di  vita". Avete zittito chi vi avvertiva. Non siete vittime. Siete complici.

Fonte:https://www.maurizioblondet.it/baby-gang-eccetera-punto-collasso/

1/11/2018

Stratega della Cina: gli Stati Uniti usano il dollaro per dominare il mondo

Qiao Liang, Chinascope

Nota del redattore: Qiao Liang, Generale di Esercito popolare di liberazione (PLA), tenne una discorso al Comitato Centrale del Partito comunista cinese (PCC) e presso un ufficio governativo. Qiao è lo stratega dell'ELP coautore del libro "Guerra senza limiti". Nel discorso, Qiao spiegava di aver studiato le teorie finanziarie e concluso che gli Stati Uniti impongono il dollaro come valuta globale per preservare la propria egemonia sul mondo. Gli Stati Uniti proveranno di tutto, anche la guerra, per mantenere il dominio del dollaro nel commercio globale. Ha anche parlato della strategia della Cina, da crescente superpotenza, e del contenimento degli Stati Uniti. I seguenti passi sono estratti dal suo discorso. [1]I. La situazione che circonda la Cina e il segreto del ciclo dell'indice del dollaro USA
A. Il primo impero finanziario nella storia

Le persone che lavorano in economia o nel settore finanziario sono probabilmente più adatte a parlare di questo argomento. Ne discuterò dall'angolatura della strategia [nazionale]. Il 15 agosto 1971, quando il dollaro USA smise di essere ancorato all'oro, la nave del dollaro gettò via l'ancora, che era d'oro. Facciamo un passo indietro. Nel luglio del 1944, per aiutare gli Stati Uniti a prendere in mano l'egemonia monetaria dall'Impero inglese, il presidente Roosevelt sostenne tre sistemi mondiali: il sistema politico: le Nazioni Unite; il sistema commerciale: l'Accordo generale sulle tariffe doganali e il commercio (GATT), che in seguito divenne l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC); e il sistema finanziario valutario: il sistema di Bretton Woods. Il desiderio degli statunitensi era avere l'egemonia del dollaro statunitense nel mondo attraverso il sistema di Bretton Woods. Tuttavia, dal 1944 al 1971, il dollaro non ottenne quel potere. Cosa bloccava il dollaro? L'oro. Quando fu istituito il sistema di Bretton Woods, gli Stati Uniti promisero al mondo che il dollaro sarebbe stato ancorato all'oro mentre la moneta di ogni altro Paese avrebbe potuto ancorarso al dollaro. Un'oncia d'oro fu fissata a 35 dollari. Con questa promessa, gli Stati Uniti non potevano fare nulla secondo la propria volontà. In altre parole, non potevano stampare un numero illimitato di dollari. Ogni volta che stampavano un biglietto da un dollaro, dovevano aggiungere un'oncia d'oro al tesoro come riserva. Gli Stati Uniti fecero questa promessa al mondo perché detenevano l'ottanta per cento della riserva d'oro del mondo, in quel momento. Pensavano che, con così tanto oro in mano, bastasse a sostenere la credibilità del dollaro USA. Tuttavia, non era così semplice. Gli Stati Uniti entrarono stupidamente nelle guerra di Corea e del Vietnam, che costò caro. La guerra del Vietnam costò in particolare 800 miliardi, così grande che gli Stati Uniti non poterono sopportarlo. Sulla base della promessa degli Stati Uniti, ogni volta che spendevano 35, perdevano un'oncia d'oro. Nell'agosto del 1971, avevano ancora circa 8800 tonnellate d'oro. Sapevano di essere nei guai. Altri continuavano a creargli nuovi problemi. Ad esempio, il Presidente francese De Gaulle non si fidava del dollaro USA. Chiese al ministro delle finanze francese e al presidente della Banca centrale e gli fu detto che la Francia aveva circa 2,3 miliardi di dollari in riserva. Gli disse di venderli tutti per l'oro. Altri Paesi seguirono l'esempio. Così, il 15 agosto 1971, il presidente statunitense Nixon annunciò che gli Stati Uniti smettevano di ancorare il dollaro all'oro. Fu l'inizio del crollo del sistema di Bretton Woods, e anche del modo con cui gli statunitensi hanno imbrogliato il mondo. Tuttavia, il mondo non se ne rese conto. La gente si fidava del dollaro USA perché era sostenuto dall'oro. Il dollaro USA era la valuta internazionale, di regolamento e di riserva da oltre 20 anni. Le persone erano abituate al dollaro. Quando il dollaro statunitense perse improvvisamente il legame con l'oro, allora, in teoria, divenne un mero pezzo di carta verde. Perché si usa ancora?
In teoria la gente potrebbe smettere di usarla, ma in pratica cosa userebbe per i pagamenti internazionale? La valuta è una misura del valore. Se la gente smette di usare il dollaro USA, c'è qualche altra valuta di cui fidarsi? Così, gli statunitensi approfittarono dell'inerzia della gente e costrinsero l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (OPEC) ad accettare la loro condizioni secondo cui il commercio mondiale di petrolio doveva basarsi sui dollari USA. In precedenza, gli scambi petroliferi erano regolati in qualsiasi valuta internazionale, ma dall'ottobre 1973 il regolamento si limitò al solo dollaro USA. Dopo aver disimpegnato il metallo prezioso, gli statunitensi legarono il loro dollaro al petrolio. Perché? Gli statunitensi erano molto chiari: la gente non amava il dollaro, ma non poteva vivere senza energia. Ogni Paese aveva bisogno di svilupparsi e quindi di consumare energia. In questo modo, il bisogno di petrolio si tradusse nella necessità del dollaro USA. Per gli Stati Uniti fu una mossa molto intelligente. Non molti avevano la chiara comprensione di ciò al momento. Le persone, inclusi economisti ed esperti finanziari, non si resero conto che la cosa più importante nel 20° secolo non fu la prima guerra mondiale, la seconda guerra mondiale, o la disintegrazione dell'URSS, ma piuttosto il 15 agosto 1971, la disconnessione tra dollaro e oro. Da quel giorno emerse un vero impero finanziario, basato sull'egemonia del dollaro statunitense e entrammo nell'era della valuta cartacea. Non c'è metallo prezioso dietro il dollaro USA. Il credito del governo è l'unico supporto. Gli Stati Uniti traggono profitto dal mondo. Ciò significa che possono avere ricchezza materiale dal mondo stampando un pezzo di carta verde. Non è mai successo prima nel mondo. Nel corso della storia dell'umanità ci sono stati molti modi in cui le persone potevano arricchirsi: scambio in valuta, oro o argento, o con la guerra per afferrare i beni (tuttavia, la guerra è molto costosa). Quando il dollaro statunitense divenne solo un pezzo di carta verde, il costo per gli Stati Uniti nel creare soldi diventato estremamente basso. Senza la restrizione dell'oro, gli Stati Uniti possono stampare dollari a volontà. Se conservano una grande quantità di dollari negli Stati Uniti, creeranno sicuramente inflazione. Se esportano dollari, il mondo intero aiuta gli Stati Uniti a gestire la propria inflazione. Ecco perché l'inflazione non è così alta negli Stati Uniti. Tuttavia, una volta che gli Stati Uniti esportano il dollaro nel mondo, non hanno molti soldi. Se continuano a stampare denaro, il dollaro USA continuerà a svalutarsi, il che non è positivo per essi. Pertanto, la Federal Reserve statunitense non è, come qualcuno ha immaginato, una banca centrale che stampa denaro in modo irresponsabile. La Federal Reserve sa cosa significa "restrizione". Dalla fondazione nel 1913 fino al 2013, la Federal Reserve ha stampato solo 10 trilioni di dollari. Ciò potrebbe portare le persone a criticare la Banca centrale cinese, che ha stampato 120 trilioni di yuan (circa 20 trilioni di dollari usando un tasso di cambio di 6,2 yuan per dollaro) dal 1954. In realtà ciò non significa che la Cina stampi denaro senza alcuna restrizione. Dall'apertura, la Cina ha guadagnato molti dollari e anche una grande quantità di dollari è volata in Cina come investimenti. Il controllo della valuta estera della Cina impedisce al dollaro di circolare in Cina. Quando arriva il dollaro USA a circolare in Cina, la Banca centrale cinese deve invece stampare una quantità corrispondente di renminbi. Tuttavia, un investitore straniero può ritirare i soldi dalla Cina dopo aver guadagnato. Inoltre, abbiamo bisogno di spendere le nostre riserve estere per acquistare energia, prodotti e tecnologia. Di conseguenza, una grande quantità di dollari USA è volata fuori dalla Cina, ma una quantità corrispondente di renminbi è rimasta in Cina. Non si possono distruggere quei renminbi, quindi la Cina finisce con più renminbi che riserva estera. La Banca centrale cinese ha ammesso di aver sovrastampato 20 miliardi di yuan. Questa enorme quantità è rimasta in Cina. È un argomento che discuterò più avanti, perché dovremmo fare del renminbi una valuta internazionale.

B. La relazione tra il ciclo dell'indice del dollaro USA ed economia globale
Gli Stati Uniti hanno evitato un'inflazione elevata lasciando circolare il dollaro a livello globale. Hanno anche bisogno di frenare la stampa di dollari per evitarne la svalutazione. Allora cosa dovrebbe fare quando finiscono i dollari? Gli statunitensi hanno trovato una soluzione: emettere debito per riportare il dollaro negli Stati Uniti. Hanno iniziato a stampare soldi con una mano e a prendere denaro in prestito con l'altra. La stampa di denaro può creare soldi. Anche prendere in prestito denaro può creare soldi. Questa economia finanziaria (usare il denaro per fare soldi) è molto più facile della vera economia (basata sull'industria). Perché preoccuparsi delle industrie manifatturiere che hanno solo una bassa capacità di aggiunta di valore? Dal 15 agosto 1971, gli Stati Uniti hanno gradualmente chiuso la propria economia reale passando a un'economia virtuale. Sono diventati uno Stato economico "vuoto". L'attuale prodotto interno lordo degli Stati Uniti (PIL) ha raggiunto i 18 trilioni di dollari, ma solo 5 trilioni provengono dall'economia reale. Con l'emissione del debito, gli Stati Uniti portano una grande quantità di dollari dall'estero ai tre grandi mercati statunitensi: mercato delle materie prime, dei buoni del tesoro ed azionario. Gli Stati Uniti ripetono questo ciclo per creare soldi: stampare denaro, esportarlo all'estero e farlo ritornare. Gli Stati Uniti sono quindi diventati un impero finanziario. Molti pensano che l'imperialismo si sia fermato dopo che il Regno Unito si è indebolito. In realtà, gli Stati Uniti hanno guidato un imperialismo occulto con il dollaro USA e hanno trasformato altri Paesi in colonie finanziarie. Oggi molti Paesi, inclusa la Cina, hanno proprie sovranità, Costituzione e governo, ma dipendono dal dollaro USA. I loro prodotti sono misurati in dollari e devono consegnare la loro ricchezza materiale agli Stati Uniti in cambio del dollaro USA. Questo può essere visto chiaramente nel ciclo dell'indice del dollaro negli ultimi 40 anni. Dal 1971, quando gli Stati Uniti iniziarono a stampare liberamente moneta, l'indice del dollaro USA ha perso valore. Per dieci anni, l'indice ha continuato a diminuire, indicando che viene sovrastampato. In realtà, non fu necessariamente una brutta cosa per il mondo quando l'indice del dollaro USA diminuì. Significava un aumento dell'offerta di dollari e un grande deflusso di dollari verso altri Paesi. Molti dollari andarono in America Latina. Questo investimento creaò il boom economico in America Latina negli anni '70. Nel 1979, dopo aver inondato il mondo coi dollari per quasi 10 anni, gli statunitensi decisero d'invertire il processo. L'indice del dollaro USA iniziò a salire nel 1979. I dollari tornarono negli Stati Uniti e altre regioni ricevettero meno dollari. L'economia dell'America Latina esplose a causa dell'ampia offerta di investimenti in dollari, ma questo si fermò improvvisamente quando gli investimenti si prosciugarono. I Paesi dell'America latina cercarono di salvarsi.
L'Argentina, che un tempo aveva il PIL pro capite da Paese sviluppato, gu la prima a cadere in recessione. Sfortunatamente, il presidente argentino Galtieri, salito al potere con un colpo di Stato militare, scelse di usare la guerra per risolvere il problema. Puntò alle isole Malvinas (che gli inglesi chiamavano Falkland), a 400 miglia dall'Argentina. Queste isole erano sotto il dominio inflese da oltre 100 anni. Galtieri decise di riprenderle. Certo, non poteva affrontare una guerra senza la benedizione degli Stati Uniti. Inviò un intermediario per informarsi sull'opinione degli Stati Uniti. Il presidente degli Stati Uniti Reagan rispose alla leggera: era tra voi e il Regno Unito; gli Stati Uniti non avevano una posizione e sarebbero rimasti neutrali. Galtieri la prese come acquiescenza dagli Stati Uniti. Cominciò la guerra e prese il controllo delle isole con facilità. Gli argentini erano impazziti. Tuttavia, la prima ministra inglese Margaret Thatcher affermò che non l'avrebbero assolutamente accettato e costrinse gli Stati Uniti a parlare apertamente. Reagan si tolse la maschera neutrale, denunciando l'invasione dell'Argentina e di appoggiare ul Regno Unito. Gli inglesi inviarono una task force con una portaerei, che percorse 8000 miglia, per riprendere le Isole Malvinas. Allo stesso tempo, il dollaro USA fu apprezzato e il capitale internazionale tornò negli Stati Uniti proprio come desideravano. Quando iniziò la guerra delle isole Malvinas, gli investitori di tutto il mondo conclusero che una crisi regionale era iniziata in America Latina e che l'ambiente degli investimenti si sarebbe deteriorato. Quindi gli investitori ritirarono il loro capitale. Allo stesso tempo, la Federal Reserve annunciò un aumento dei tassi d'interesse, che accelerò il ritiro di capitali dall'America Latina. L'economia latinoamericana decadde. Il capitale andato via finì nei tre grandi mercati statunitensi. Diede agli Stati Uniti il primo mercato in rialzo dato che il dollaro non veniva ancorato all'oro. L'indice del dollaro USA balzò da 60 a 120, con un aumento del 100 percento. Gli statunitensi non si fermarono dopo aver guadagnato molti soldi dal mercato in rialzo. Alcuni presero i soldi appena ottenuti e tornarono in America Latina per comprare i buoni beni i cui prezzi erano crollati. Gli Stati Uniti guadagnarono proficuamente dall'economia dell'America Latina. Se ciò fosse accaduto solo una volta, sarebbe considerato evento dalla scarsa probabilità. Essendo accaduto più volte, indica uno schema.
Nel 1986, dopo "dieci anni di dollaro USA debole e sei anni di dollaro forte", l'indice del dollaro USA iniziò nuovamente a calare. Dieci anni dopo, nel 1997, l'indice del dollaro iniziò a salire. Questa volta il dollaro forte durò ancora sei anni. Durante il secondo ciclo decennale, il dollaro USA finì principalmente in Asia. Quale fu il concetto d'investimento più caldo negli anni '80? Erano le "Tigri asiatiche". Molti pensavano che fosse dovuto al duro lavoro degli asiatici e alla loro intelligenza. In realtà, la grande ragione era l'ampio investimento in dollari USA. Quando l'economia asiatica iniziò a prosperare, gli statunitensi sentirono che era tempo di raccogliere. Così, nel 1997, dopo dieci anni di dollaro debole, gli statunitensi ridussero l'offerta di moneta all'Asia e crearono un dollaro forte. Molte aziende e industrie asiatiche subirono un'offerta di moneta insufficiente. L'area mostrò i segni di imminenti recessione e crisi finanziaria. Era necessaria un'ultima goccia per spezzare la schiena del cammello. Quale fu? Yna crisi regionale. Doveva esserci una guerra come quella argentina? Non necessariamente. La guerra non è l'unico modo per creare una crisi regionale. Così apparve l'investitore finanziario Soros prendere il suo Fondo Quantico, così come oltre un centinaio di altri fondi hedge nel mondo, e attaccare in modo famelico l'economia più debole dell'Asia, la Thailandia. Attaccò la valuta tailandese Baht per una settimana. Questo creaò la crisi di Baht che si diffuse in Malesia, Singapore, Indonesia e Filippine. Poi passò a nord , a Taiwan, Hong Kong, Giappone, Corea del Sud e persino Russia. Così la crisi finanziaria dell'Asia orientale esplose completamente. Il cammello cadde a terra. Gli investitori del mondo conclusero che l'ambiente dell'investimento asiatico era crollato e ritirarono i soldi. La Federal Reserve statunitense prontamente suonò il corno e aumentò il tasso di interesse del dollaro. Il capitale proveniente dall'Asia volò verso i tre grandi mercati degli Stati Uniti, creando il secondo grande mercato al rialzo degli Stati Uniti. Quando gli statunitensi fecero un sacco di soldi, seguirono lo stesso approccio con l'America Latina: presero i soldi raccolti con la crisi finanziaria asiatica in Asia per acquistarne i buoni che, a quel punto, erano al prezzo minimo. L'economia asiatica non poteva contrattaccare. L'unico fortunato sopravvissuto in questa crisi fu la Cina.

C. Ora, è tempo di raccogliere dalla Cina
Era preciso come la marea; il dollaro USA fu forte per sei anni. Poi, nel 2002, iniziò a indebolirsi. Seguendo lo stesso schema, rimase debole per dieci anni. Nel 2012, gli statunitensi iniziarono a prepararsi per renderlo forte. Usarono lo stesso approccio: creare una crisi regionale agli altri popoli. Pertanto, abbiamo visto accadere diversi eventi in relazione alla Cina: l'affondamento del Cheonan, la disputa sulle Isole Senkaku (le isole Diaoyu in cinese) e la disputa su Scarborough Shoal (l'isola Huangyan in cinese). Tutto questo successe durante tale periodo. Il conflitto tra Cina e Filippine sull'Isola di Huangyan e il conflitto tra Cina e Giappone sulle Isole Diaoyu potrebbero non avere molto a che fare con l'indice del dollaro USA, ma era davvero così? Perché è accaduto esattamente nel decimo anno in cui il dollaro USA era debole? Sfortunatamente, gli Stati Uniti hanno giocato troppo col fuoco (nel proprio mercato dei mutui) e si lanciarono in una crisi finanziaria nel 2008. Ciò ritardò un po' i tempi del rialzo del dollaro USA. Se riconosciamo che esiste un ciclo dell'indice del dollaro USA e gli statunitensi l'usano per raccoglierlo dagli altri Paesi, allora possiamo concludere che era giunto il momento di raccogliere dalla Cina. Perché? Perché la Cina aveva ottenuto la maggior quantità di investimenti dal mondo. Le dimensioni dell'economia cinese non erano più quelle di un solo Paese; era persino più grande di tutta l'America Latina e aveva le stesse dimensioni dell'Asia orientale. Dal conflitto tra le isole Diaoyu e il conflitto sull'isola di Huangyan, gli incidenti continuarono a perseguitare la Cina, compreso lo scontro sulle piattaforme petrolifere cinesi 981 con il Vietnam e l'evento "Occupy Central" di Hong Kong. Possono ancora essere considerati semplicemente accidentali? Accompagnai il Generale Liu Yazhou, Commissario politico della National Defence University, a visitare Hong Kong nel maggio 2014. A quel tempo, sentimmo che il movimento "Occupy Central" era in programma e avrebbe avuto luogo entro la fine del mese. Tuttavia, non successe a maggio, giugno, luglio o agosto. Che successe? Cosa stavano aspettando? Diamo un'occhiata a un'altra tempistica: l'uscita della Federal Reserve statunitense dalla politica del Quantitative Easing (QE). Gli Stati Unito dissero che avrebbero interrotto il QE all'inizio del 2014, ma rimase ad aprile, maggio, giugno, luglio e agosto. Finché erano col QE, mantennero la sovrastampa di dollari e il prezzo del dollaro non poteva salire. Quindi, nemmeno "Occupy Central" di Hong Kong doveva accadere. A fine settembre, la Federal Reserve annunciò che gli Stati Uniti sarebbero usciti dal QE. Il dollaro iniziò a salire. Poi "Occupy Central" di Hong Kong esplosa all'inizio di ottobre. In realtà, le isole Diaoyu, l'isola Huangyan, la piattaforma 981 e il movimento "Occupy Central" di Hong Kong erano tutte bombe. L'esplosione di uno di questi poteva creare una crisi regionale o peggiorare l'ambiente degli investimenti in Cina. Ciò costringendo a ritirare grande quantità di investimenti dalla regione, che sarebbero poi tornati negli Stati Uniti Sfortunatamente, questa volta l'avversario era la Cina, che usò i movimenti del "Tai Chi" per raffreddare ogni crisi. Ad oggi, l'ultima goccia per spezzare la schiena del cammello deve ancora cadere e il Cammello è ancora in piedi. Il cammello non si è spezzato. Pertanto, la Federal Reserve non poteva suonare il corno per aumentare il tasso di interesse. Gli statunitensi si resero conto che era difficile raccogliere dalla Cina, quindi cercarono un'alternativa.
Dove altro mirarono? In Ucraina, il collegamento tra UE e Russia. Certamente c'erano alcuni problemi sotto l'amministrazione del Presidente ucraino Janukovich, ma il motivo per cui gli statunitensi lo scelsero non era semplicemente per i suoi problemi. Avevano tre obiettivi: dare una lezione a Janukovich che non ascoltava gli Stati Uniti, impedire all'UE di avvicinarsi troppo alla Russia e creare un cattivo ambiente per gli investimenti in Europa. Così si ebbe una "rivoluzione colorata" che gli stessi ucraini sembravano aver guidato. Gli Stati Uniti raggiunsero il loro obiettivo inaspettatamente: il Presidente russo Putin si prese la Crimea. Sebbene gli statunitensi non l'avessero pianificato, gli diede le migliori ragioni per fare pressione su UE e Giappone nel sanzionare la Russia, aggiungendo ulteriore pressione all'economia dell'UE. Perché gli statunitensi lo fecero? Chi tende ad analizzare dal punto di vista geopolitico, lo fa raramente dall'angolo del capitale. Dopo la crisi ucraina, le statistiche mostravano che oltre 1 trilione di dollari in capitale lasciò l'Europa. Gli Stati Uniti ottennero ciò che volevano: se non riuscivano ad ottenere dollari dalla Cina, li avrebbero ottenuti dall'Europa. Tuttavia, il passo successivo non si ebbe come previsto dagli statunitense. Il capitale uscito dall'Europa non andò negli Stati Uniti, invece andò ad Hong Kong. Una delle ragioni era che gli investitori globali preferivano la Cina, che aveva il primo tasso di crescita economica mondiale, nonostante il fatto che la sua economia avesse iniziato a raffreddarsi. L'altro motivo era che la Cina annunciò che avrebbe implementato lo Shanghai-Hong Kong Stock Connect. Gli investitori di tutto il mondo volevano ottenere un bel ritorno dal Shanghai-Hong Kong Stock Connect. In passato, il capitale occidentale era cauto nell'entrare nel mercato azionario cinese. Una ragione chiave era il severo controllo della valuta estera della Cina: potete entrare liberamente ma non uscire quando volere. Con il Shanghai-Hong Kong Stock Connect, potevano investire nel mercato di Shanghai da Hong Kong e ripartire subito dopo aver realizzato un profitto. Pertanto, oltre 1 trilione di dollari USA rimase a Hong Kong. Questo è il motivo per cui la mano dietro "Occupy Central" continuò a pianificare e non volle fermarsi. Gli statunitensi avevano bisogno di creare una crisi regionale alla Cina, per riavere i soldi negli Stati Uniti. Perché l'economia statunitense si affida così disperatamente al capitale che torna sul proprio mercato? È perché dal 1971 gli Stati Uniti hanno smesso di produrre beni reali. Hanno definito spazzatura le industrie manifatturiere o industrie del tramonto dalla bassa economia o dal produzione dal basso valore aggiunto, e le hanno trasferite nei Paesi in via di sviluppo, in particolare in Cina. Oltre ai settori high-end, come IBM e Microsoft, che mantenevano, il 70% della popolazione passò alle industrie dei servizi finanziari. Gli Stati Uniti sono diventati uno Stato completamente vuoto dalla scarsa economia reale, per poter offrire agli investitori un grande ritorno. Gli statunitensi non hanno altra scelta che aprire la porta dell'economia virtuale: i suoi tre grandi mercati. Vogliono prendere i soldi dal mondo per questi tre mercati, in modo che possano fare soldi. Quindi usare quei soldi per raccoglierne in altri Paesi. Gli statunitensi hanno solo questo modo di sopravvivere ora. La chiamiamo strategia nazionale di sopravvivenza degli Stati Uniti. Gli Stati Uniti hanno bisogno di una grande quantità di capitale che ritorni per sostenerne la vita quotidiana e l'economia. Se un Paese blocca il flusso di capitali, è il nemico degli Stati Uniti

II. Di chi sarà il pranzo la Cina se crescerà rapidamente?
A. Perché la nascita dell'euro ha portato a una guerra in Europa?

Il 1° gennaio 1999 l'euro nacque ufficialmente. Tre mesi dopo, la NATO iniziò la guerra contro la Jugoslavia. Molti pensavano che Stati Uniti e NATO abbiano combattuto la guerra per fermare il genocidio degli albanesi da parte dell'amministrazione Milosevic, una spaventosa tragedia umanitaria. Dopo la guerra, si rivelò una bugia. Gli statunitensi riconobbero che si trattava di una messa in scena allestita congiuntamente da CIA e media occidentali. L'obiettivo era attaccare la Repubblica Federale di Jugoslavia. Tuttavia, la guerra del Kosovo davvero attaccò la Repubblica Federale di Jugoslavia? Gli europei credevano per la prima volta in modo schiacciante a tale teoria. Tuttavia, dopo questa guerra di 72 giorni, scoprirono che furono ingannati. Quando l'euro fu creato, gli europei avevano molta fiducia. Il tasso di cambio dell'euro rispetto al dollaro USA era 1:1,07. Dopo 72 giorni di bombardamenti, gli europei scoprirono che qualcosa non andava: l'euro era rovinato. Perse il 30 percento del valore; un euro equivaleva solo a 0,86 dollari. Gli europei si resero conto di essere stati ingannati. Questo è il motivo per cui in seguito, quando gli Stati Uniti insistettero ad avere una guerra con l'Iraq, Francia e Germania furono fortemente contrarie. Alcuni dicono che i Paesi democratici occidentali non si combattono. È vero che, dalla Seconda guerra mondiale, i paesi occidentali non si sono combattuto, ma ciò non significa che non abbiano conflitti militari o guerre economiche o finanziarie tra di essi. La guerra in Kosovo fu una guerra finanziaria indiretta che gli statunitensi combatterono contro l'euro. In superficie era contro la Jugoslavia, ma l'euro ebbe successo. Questo perché la nascita dell'euro toccò il pranzo del dollaro statunitense. Prima, il dollaro USA era usato per comandare l'80% del mercato internazionale delle transazioni. Scese al 60% del mercato. L'euro si prese una grande torta dal dollaro. L'Unione Europea (UE), un'economia da 27000 miliardi di dollari USA, superò l'economia dell'Area di libero scambio nordamericana (FTA) da 25 trilioni di dollari, diventando la più grande zona economica del mondo. Con un'economia così vasta, ovviamente l'UE non voleva usare il dollaro per gestire i propri scambi, quindi creò l'euro. L'introduzione dell'euro portò via un terzo del business dei cambi in dollari, oggi il 23% del commercio mondiale è regolato in euro. All'inizio, gli statunitensi non erano vigili sull'euro. Fu un po' tardi quando scoprirono che avrebbe messo in discussione l'egemonia del dollaro. Quindi gli Stati Uniti avevano bisogno di un modo per far cadere l'UE e l'euro, così come altri possibili sfidanti.

B. Come gli Stati Uniti cercano di bilanciare la propria strategia di "riequilibrio dell'Asia-Pacifico"?
L'ascesa della Cina la rese il nuovo sfidante al dominio globale del dollaro. I conflitti sulle isole Diaoyu e sull'isola Huangyan furono l'ultimo tentativo degli Stati Uniti di sopprimere la sfidante. Sebbene questi due eventi politici intorno al confine cinese non abbiano causato la fuga di una grande quantità di capitale dalla Cina, gli statunitensi raggiunsero degli obiettivi parziali: due degli sforzi della Cina finirono. All'inizio del 2012, Cina, Giappone e Corea del Sud erano vicini al raggiungimento di un accordo sui negoziati per l'accordo di libero scambio dell'Asia nord-orientale. Nell'aprile 2012, Cina e Giappone avevano anche raggiunto un accordo preliminare sul cambio di valuta e il mantenimento dei rispettivi debiti nazionali. Tuttavia si ebbero il conflitto sulle isole Diaoyu e sull'isola Huangyan , spazzando via l'FTA e il cambio di valuta. Pochi anni dopo, la Cina finalmente sciolse la contrarietà della Corea del Sud sull'accordo di libero scambio bilaterale, ma non ebbe molto significato. Perché? L'originale FTA del nord-est asiatico, una volta stabilito, avrebbe incluso Cina, Giappone, Corea del Sud, Hong Kong, Macao e Taiwan. Sarebbe stata la terza maggiore economia del mondo, con una dimensione di oltre 20 trilioni di dollari. Inoltre, probabilmente avrebbe integrato all'FTA l'ASEAN, formando l'FTA dell'Asia orientale. Ciò sarebbe diventata la maggiore economia del mondo, da oltre 30 trilioni di dollari. Possiamo inoltre immaginare che l'accordo di libero scambio tra Asia orientale e ASEAB poteva continuare ad espandersi: India e l'Asia del sud, i cinque paesi dell'Asia centrale e i paesi dell'Asia occidentale (parte del Medio Oriente). Questo accordo con l'Asia avrebbe quindi superato i 50 trilioni di dollari statunitensi, più di quanto combinato tra UE e USA. Una FTA così grande avrebbe usato euro o dollaro per regolare il commercio interno? Ovviamente no. Ciò significa che un dollaro asiatico sarebbe nato. Penso che, se effettivamente esistesse un FTA in Asia, dovremmo promuovere il renminbi come valuta principale dell'Asia, così come il dollaro è diventato la valuta del Nord America e quindi del mondo. Portare il renminbi sul palcoscenico internazionale è molto più di ciò di cui abbiamo parlato in precedenza col "Renminbi che va all'estero" o lasciare che abbia un ruolo nella "One Belt, One Path". Insieme al dollaro e all'euro, avrebbe condiviso il mondo. Se i cinesi potevano pensarci, gli statunitensi no? Quando annunciarono che avrebbero spostato la loro attenzione verso Oriente, spinsero i giapponesi a creare un problema sulle isole Diaoyu e sostennero le Filippine a scontrarsi con la Cina sull'isola di Huangyan. Non possiamo essere così ingenui da pensare che ciò sia stato causato solo dai giapponesi di destra o dal presidente delle Filippine Aquino. Fu il pensiero profondo e attento degli statunitensi ad impedire al renminbi di sfidare il dollaro. Gli statunitensi erano molto chiari su ciò che facevano. Se si formasse l'FTA del nord-est asiatico, con la sua reazione a catena, renminbi, euro e dollaro avrebbero reclamato un terzo del mercato commerciale mondiale. Allora per gli Stati Uniti averebbero ancora avuto l'egemonia valutaria solo per terzo? Senza un'economia reale, se dovessero perdere l'egemonia monetaria, come potrebbero gli Stati Uniti rimanere il dominatore del mondo? Una volta compreso, si capisce perché, dietro a tutti i problemi della Cina, ci sono gli Stati Uniti. Gli Stati Uniti evitano "scontri" diretti con la Cina. Così hanno creato problemi alla Cina ovunque. Cosa cercano di "riequilibrare" gli Stati Uniti nell'Asia-Pacifico? Vogliono davvero mediare tra Cina e Giappone, Cina e Filippine, Cina e altri Paesi? Ovviamente no. Hanno un solo obiettivo in mente: annullare l'ascesa della Cina.

III. Il segreto che l'esercito statunitense combatte per il dollaro
A. La guerra in Iraq e la valuta utilizzata per il commercio di petrolio

Tutti dicono che la forza degli Stati Uniti si basa su tre pilastri: moneta, tecnologia e forza militare. In realtà oggi possiamo vedere che la vera spina dorsale degli Stati Uniti sono loro valuta e forza militare. Il sostegno della valuta è la loro forza militare. Ogni Paese nel mondo spende una grande quantità di denaro quando è in guerra. Gli Stati Uniti, tuttavia, sono unici. Può anche fare soldi mentre li spende per una guerra. Alcun altro Paese può farlo. Perché gli statunitensi hanno combattuto la guerra in Iraq? Molti risponderebbero, "Per il petrolio". Tuttavia, gli statunitensi combatterono veramente per il petrolio? No. Se davvero hanno combattuto per il petrolio, perché non hanno preso un barile di petrolio dall'Iraq? Inoltre, il prezzo del petrolio greggio è salito a 149 dollari al barile dopo la guerra, dal prezzo pre-bellico di 38 dollari al barile. Il popolo statunitense non ha avuto petrolio a basso prezzo dopo che il suo esercito occupò l'Iraq. Pertanto, gli Stati Uniti hanno combattuto la guerra non per il petrolio, ma per il dollaro. Perché? La ragione era semplice, controllare il mondo, gli Stati Uniti hanno bisogno di tutto il mondo per usare il dollaro. Fu una grande mossa nel 1973 costringere l'Arabia Saudita e altri Paesi OPEC a insediare il dollaro come valuta di regolamento per le operazioni petrolifere. Una volta compreso, capirete perché gli Stati Uniti hanno combattuto una guerra in un Paese produttore di petrolio. Il risultato diretto fu aumentare il prezzo del petrolio. Una volta che il prezzo del petrolio è salito, anche la domanda di dollari è aumentata. Ad esempio, se avevate 38 dollari, potevate comprare un barile di petrolio greggio prima della guerra. Dopo la guerra, il prezzo salì di oltre quattro volte, a 149 dollari. I vostri 38 dollari vi avrebbero permesso solo un quarto di barile. Come potere ottenere gli altri tre quarti? Dovevate usare i vostri beni e risorse per scambiare cogli statunitensi dollari. Quindi il governo degli Stati Uniti poteva apertamente e legittimamente stampare altri dollari. Questo era il segreto. Voglio anche dire a tutti, che la guerra degli Stati Uniti in Iraq non ebbe solo questo obiettivo. Doveva anche mantenere l'egemonia del dollaro. Sadam non appoggiava i terroristi o al-Qaida, né aveva armi di distruzione di massa. Ma perché fu impiccato? Perché giocò una partita tra Stati Uniti e Unione Europea. Dopo la creazione dell'euro nel 1999, annunciò che il commercio petrolifero dell'Iraq sarebbe stato regolato in euro. Questo fece arrabbiare gli statunitensi, specialmente quando molti altri Paesi seguirono l'esempio. Il Presidente russo Putin, il Presidente iraniano Ahmadinejad e il Presidente venezuelano Hugo Chavez fecero lo stesso annuncio. Come potevano accettarlo gli statunitensi? Alcuni potrebbero pensare che ciò che ho detto sia una favola. Diamo un'occhiata a ciò che gli USA fecero dopo aver vinto la guerra in Iraq. Prima di arrestare Sadam, gli statunitensi si precipitarono a formare il governo temporaneo iracheno. Il primo ordine che il governo temporaneo pubblicò annunciava che il commercio petrolifero iracheno passava dall'euro al dollaro. Questo dimostrò che gli USA combattevano per il loro dollaro.

B. La guerra in Afghanistan e il flusso netto di capitali
Qualcuno potrebbe dire: "Posso vedere che gli statunitensi hanno combattuto la guerra in Iraq per il dollaro. L'Afghanistan non produce petrolio. Quindi non dovrebbe essere per il dollaro che gli statunitensi hanno combattuto quella guerra, che fu dopo l'attacco dell'11 settembre. Il mondo intero sapeva che era per vendicarsi di al-Qaida e punire i taliban che la sostenevano". Era vero? La guerra in Afghanistan iniziò un mese dopo l'11 settembr, in fretta. Verso la metà della guerra, gli statunitensi esaurirono tutti i missili cruise. Mentre la guerra continuava, il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti dovette ricorrere alle armi nucleari. Tirò fuori 1000 missili da crociera nucleare, sostituì le testate nucleari con testate convenzionali e ne sparò 900 per vincere la guerra. Ovviamente gli statunitensi non erano pronti a questa guerra. Perché vi si precipitarono? Perché non potevano più aspettare. La loro vita finanziaria era in grave difficoltà. All'inizio del 21° secolo, come Paese senza industrie produttrici di beni reali, per mantenerlo il livello attuale, gli Stati Uniti dovevano avere un afflusso netto di 700 miliardi di dollari da altri Paesi ogni anno. Dopo l'evento dell'11 settembre, gli investitori globali mostrarono grande preoccupazione per il contesto degli investimenti negli Stati Uniti. Di conseguenza, 300 miliardi di dollari fuggirono dagli Stati Uniti Ciò costrinse gli Stati Uniti a combattere rapidamente una guerra per fermare la fuga. Non si trattava solo di punire i taliban e al-Qaida, ma anche di ricostruire la fiducia degli investitori globali. Dopo che i primi missili da crociera esplosero a Kabul, l'indice Dow Jones salì di 600 punti in un giorno. Il capitale che aveva lasciato gli Stati Uniti iniziò a rifluire. Alla fine del 2001, 400 miliardi di dollari tornarono negli Stati Uniti. Ciò dimostrò ancora una volta che la guerra in Afghanistan fu combattuta per il dollaro e il capitale.

C. Perché il Prompt Global Strike System sostituirà i portaerei?
Molti cinesi hanno grandi speranze sulla portaerei cinese. Hanno visto l'importanza della portaerei in passato e la nave cinese Liaoning ha permesso alla Cina di entrare nel rango delle potenze navali. Tuttavia, sebbene la portaerei sia ancora un simbolo per una grande potenza nel mondo, resta solo un simbolo. Questo perché la portaerei è un prodotto dell'era della logistica. Quando la Gran Bretagna era all'apice, imponeva il commercio globale e inviava i suoi prodotti nel mondo e ne prendeva le risorse, aveva bisogno di una forte marina per garantirsi la sicurezza marittima. La creazione della portaerei servì anche a controllare l'oceano e le rotte. A quel tempo il detto era: "La logistica è la chiave". Chi controllava l'oceano controllava il flusso della ricchezza globale. Ora il capitale è la chiave. Alcuni colpi sulla tastiera di un computer possono spostare miliardi o persino trilioni di dollari da un luogo all'altro. Una portaerei può tenere il passo con la velocità della logistica, ma non col flusso di capitali. Non è quindi in grado di controllare il capitale globale. Allora oggi, quale mezzo può tenere il passo con direzione, velocità e volume del flusso del capitale globale su Internet? Gli USA sviluppano un enorme e tempestivo sistema d'attacco globale che gli consentirà di colpire qualsiasi regione concentrata di capitali con missili balistici, aerei supersonici e missili da crociera che viaggiano a velocità cinque o dieci volte superiori al suono. Gli Stati Uniti affermano di poter colpire qualsiasi luogo sulla terra in 28 minuti. Non importa dove sia il capitale, finché non vogliono che sia lì, i loro missili possono arrivarci in 28 minuti e cacciare il capitale. Ecco perché il sistema d'attacco rapido globale sostituirà inevitabilmente le portaerei. Ovviamente, anche la portaerei ha un suo valore, come salvaguardia delle rotte o per condurre una missione umanitaria. È una buona piattaforma navale.

IV. La "Air Sea Battle" non risolverà il problema degli Stati Uniti
gli USA hanno adottato il concetto di "Air Sea Battle" quando progettarono le risposte alla crescita della Cina. Fu introdotto per la prima volta nel 2010. Come concetto di guerra, significa combinare congiuntamente la potenza delle forze aeree e della marina per combattere la Cina. La creazione di tale concetto mostrò che l'esercito statunitense si stava indebolendo. In passato, gli Stati Uniti pensavano che potesse effettuare attacchi aerei o navali per colpire la Cina. Ora si scopre che l'uso di una sola forza non gli conferisce superiorità militare sulla Cina. Hanno bisogno di unire le due forze ed è così che è nato il concetto di "battaglia aeronavale". Gli statunitensi pensano che Cina e Stati Uniti non entreranno in guerra nei prossimi dieci anni. Dopo aver studiato lo sviluppo militare della Cina, gli statunitensi si rendono conto che l'attuale capacità militare degli Stati Uniti non garantisce un vantaggio sui punti di forza della Cina, come la capacità di attaccare le portaerei e di distruggere i sistemi spaziali. Pertanto, gli Stati Uniti hanno bisogno di altri dieci anni per sviluppare un sistema da combattimento più avanzato per compensare il vantaggio della Cina. Può significare che gli Stati Uniti hanno spostato il momento per una guerra con la Cina tra dieci anni. Anche se non ci sarà una guerra per dieci anni, dobbiamo prepararvici. Se non vogliamo che una guerra avvenga tra dieci anni, dobbiamo portare a termine le nostre azioni entro i prossimi dieci anni, compresa la preparazione alla guerra.

V. Il significato strategico della strategia "One Belt, One Road"
Agli statunitensi piacciono il basket e il pugilato. Il pugilato mostra la tipica natura statunitense del rispetto della potenza: un colpo diretto con piena forza e la speranza di far abbattere l'avversario. Tutto è semplice. I cinesi sono esattamente l'opposto. Preferiscono l'ambiguità e "usano la morbidezza per conquistare la forza". Non cercano di sconfiggere l'avversario, ma di evitate gli attacchi dal nemico. Ai cinese piace il Tai-chi, arte più nobile della boxe. La strategia "One Belt, One Road" riflette questa filosofia. Nel corso della storia, ogni volta che sorge una grande potenza, c'è un movimento per la globalizzazione corrispondente. Ciò significa che la globalizzazione non è un fenomeno continuo dal passato al presente; piuttosto appartiene a una grande potenza. L'impero romano ebbe la sua globalizzazione. La dinastia Qin in Cina (circa 200 aC) ebbe la sua globalizzazione. Ogni globalizzazione è stata avviata da un impero in ascesa, ed era anche limitata dalla forza dell'impero. La posizione più lontana che il potere dell'impero potesse influenzare e i suoi mezzi di trasporto potessero raggiungere definiva il confine della globalizzazione. Pertanto, nella visione di oggi, sia la globalizzazione dell'Impero Romano che della Dinastia Qin sono considerate espansione regionale. La "globalizzazione" di oggi è iniziata con l'impero inglese. Gli Stati Uniti hanno continuato la globalizzazione del commercio inglese. Poi si passò alla globalizzazione del dollaro USA. La "One Belt, One Road" della Cina non è semplicemente aderire al sistema economico globale, una globalizzazione sotto il dollaro USA. Come superpotenza in ascesa, la strategia "One Belt, One Road" è l'inizio della globalizzazione cinese. È un processo di globalizzazione necessario che una superpotenza deve avere durante la fase dell'ascesa. "One Belt, One Road" è la migliore strategia da superpotenza che la Cina possa adottare in questo momento, perché è una contromossa alla strategia statunitense volta a spostare l'attenzione verso Oriente. Qualcuno potrebbe chiedersi: "Una contromisura dovrebbe essere nella direzione opposta alla forza che vi minaccia. Come voltare le spalle agli Stati Uniti? "(Gli Stati Uniti spingono la Cina da est sull'Oceano Pacifico, ma la Cina gira le spalle alla pressione e si sposta ad ovest.) Esatto. La strategia "One Belt, One Road" è il contraltare indiretto della Cina alla mossa degli Stati Uniti verso est. La Cina gira le spalle agli Stati Uniti (per evitare uno scontro diretto). Mi fai pressione (da est), cammino verso ovest, non perché voglio evitarti, né perché ho paura di te, ma piuttosto perché questa è una mossa intelligente per disinnescare la pressione che imponi. La strategia "One Belt, One Road" non richiede che le due rotte siano parallele. Dovrebbe avere priorità. La forza marittima è ancora una debolezza della Cina, quindi possiamo concentrarci prima sulla rotta di terra. "One Belt" è la direzione principale. Ciò significa anche che dobbiamo rivedere l'importanza dell'esercito. Alcuni dicono che l'esercito cinese è il migliore del mondo. È vero se resta in Cina: l'esercito cinese batterà chiunque invada la terra della Cina. Il problema è che l'esercito cinese potrebbe non avere la possibilità di uscire dalla Cina per combattere e vincere una guerra? Ne ho parlato l'anno scorso alla riunione annuale di Global Times. Dissi che gli USA hanno scelto l'avversario sbagliato quando scelsero la Cina come suo avversario e vi fanno pressione. La vera minaccia per gli Stati Uniti in futuro non è la Cina, ma gli stessi Stati Uniti. Gli Stati Uniti si seppelliranno. Questo perché non si sono ancora resi conto che sta arrivando una grande era e il capitalismo finanziario che gli Stati Uniti rappresentano raggiungerà il picco e poi inizierà a scendere. Da un lato, gli Stati Uniti hanno già sfruttato appieno i benefici che il capitale genera. D'altra, attraverso l'innovazione tecnologica che gli Stati Uniti guidano, spingono Internet, big data e cloud computing all'estremo. Questi strumenti diverranno alla fine le forze che porranno fine al capitalismo finanziario. Taobao.com e Tmall.com, entrambi società di Alibaba, hanno registrato vendite per 50,7 miliardi di yuan (8,2 miliardi di dollari) l'11 novembre 2014. Alcune settimane dopo, le vendite totali su Internet più le vendite nei negozi sul mercato statunitense nei tre giorni del Ringraziamento, furono di soli 40,7 miliardi di yuan (6,6 miliardi di dollari). I 50,7 miliardi di yuan sono solo le vendite di un giorno su Alibaba, ad eccezione di 163.com, qq.com, jd.com e altri negozi online in Cina, né di vendite di negozi fisici. Tutte le vendite di Alibaba furono effettuate tramite Alipay (un sistema di pagamento elettronico). Cosa significa Alipay? Significa che la valuta è fuori dalla piattaforma commerciale. L'egemonia degli Stati Uniti è basata sul suo dollaro. Cos'è il dollaro? È una valuta. In futuro, quando smetteremo di utilizzare la valuta per le vendite, sarà inutile. Un impero basato sulla valuta esisterà ancora? Questa è la domanda a cui gli statunitensi dovrebbero pensare. La stampa 3D rappresenta anche una direzione futura. Creerà cambiamenti fondamentali nel processo di produzione. Quando il processo di produzione cambia e il processo di scambio cambia, il mondo subirà un cambiamento fondamentale. La storia mostra che questi due cambiamenti, non altri fattori, sono la vera causa del cambiamento della società. Il capitale odierno può scomparire quando la valuta scompare. Quando il metodo di produzione cambia con la stampa 3D, il mondo umano entrerà in una nuova modalità sociale. Allora, Cina e Stati Uniti staranno sulla stessa linea di partenza su Internet, big data e cloud computing. La competizione in quel momento dipenderà da chi sarà il primo a superare questa nuova porta, non da chi spingerà l'altro verso il basso. Da questo punto di vista, dico che gli Stati Uniti hanno scelto l'avversario sbagliato. Il vero avversario degli USA sono se stessi e questo cambiamento. Gli USA hanno mostrato una sorprendente lentezza nel capirlo. Questo perché hanno investito troppo nel mantenere la posizione egemonica. Non vogliono condividere il potere con altri Paesi, né unirvisi nella nuova porta sociale dietro la quale ci sono ancora molte cose a noi sconosciute.

http://www.chuban.cc/dshd/jqjt/201504/t20150415_165579.html

1/05/2018

Needless voting? True, what is the point of maintaining this army of SALE!

Always sure that a third of humanity would be awakening from lethargy,
as the geopolitical analyst Fausto Carotenuto writes? Italy is the
country in which it has the courage to reappear at the Beatrice Lorenzin
elections, I am even at the head of a centrist coalition, it does not
pay for having just sent millions of families into panic, along with
schools and LRAs, with the avalanche of vaccinations imposed without the
shadow of an ongoing health emergency. All the polls in view of the 2018
policies give the 5 Stars as first party, towards 30%, but the
centre-right in slight advantage, adding the votes of the timeless
Berlusconi to those (in decline) of the League of Salvini, fatally
watered down in the alliance with the Knight, became conciliatory with
Brussels. After the Boschi-Etruria grain, Renzi himself appears to be on
a downhill run, even 22.8% according to Ixé, also due to the other
phenomenal novelty of the next 4th March, the "Free and Equal" cartel
led by two new entrants to Italian politics such as D' Alema and
Bersani, behind the exciting Grasso & Boldrini. Is all this the alleged
revival of the Italians? Nothing else, in view, for voters tired of
being mocked by politicians who have actually been confining themselves
for decades to obeying foreign diktats, especially financial ones?

In recent months, the role of "gatekeeper" of the 5 Stars Movement, in a
certain sense claimed by Grillo himself years ago, has become very
evident: we weren't there, there would be barricades in the street. So
far, from the 5 Stars, not a Beatrice Lorenzinparola on the NATO wars
that threaten Italian strategic security, starting with tensions with
Russia (already cost billions, to the Made in Italy, in terms of lack of
exports after the sanctions imposed in Moscow). Above all, grillins have
not yet formulated a recipe for the number one problem, the dramatic
economic crisis. They insist on proposing a "citizenship income", that
is, the pocket money for the final resignation to the worst, paid,
moreover, only by making the crest of "waste". The stepmother Europe?
Grillo tried to break away from Farage, in Strasbourg, to land among the
ultra-Europeans of the Alde, near Monti, the man of rigour. The euro?
Worse than going out at night: when by now all the economists of the
world explain that the single currency is a deadly trap for Italy, the
pentastellata Laura Castelli confesses, on television, that to a
possible referendum on the euro would not know how to vote.

Faced with this type of offer, it is easy to guess that the ocean of
abstentionism will grow again - but according to Aldo Giannuli, Antonio
Ingroia and Giulietto Chiesa, if they hope to make a breakthrough in the
non-vote with a last minute proposal:"If they succeed in presenting the
lists, there is a risk that they will not reach even 1%". Realistically,
numbers in hand, the show that awaits us is not cheerful: the umpteenth
"stumble" between Renzi and Berlusconi or a tactical alliance between D'
Alema and Di Maio, which is crediting itself as a possible reassuring
premier for the strong powers, one that will look well from changing
something. In both cases, many analysts believe that the ballot boxes
will produce a lame executive, of short duration. Reasons for
consolation? One, perhaps: the millions of Italians who, perhaps
wrongly, in 2013 took for good the freshness of the 5 Stars, tilt the
political establishment. Then the following is chronicle, starting with
the Roman comedy of Raggi. But those opposing votes, expressed almost
five years ago, remain a warning, added to the gesture of the millions
of Italians who have deserted the ballot boxes for protest and distrust.
One in two has stopped voting; of the others, and almost one in three
will vote for 5 Stars, under the illusion that it serves something.
Translated: by a large majority, Italy has already rejected this policy.
Even before the elections, so do what you want us to know how to react
and after that do not complain if the evasion increases because the army
of politicians at regional and provincial national level continues to
increase disproportionately and you have broken us the cock.

12/29/2017

Keep Italy alive only to finish emptying it.

The king is naked but nothing happens. The numerous scandals and,
recently, the Parliamentary Committee of Inquiry into the banks, have
exposed the reality of politics and bureaucracy, the systematic and
transversal robberies of the regime, its structural illegality of
operation and nothing happens, society accepts everything passively.
Just as it does "justice", the people do not react, accept injustice and
illegality. He increasingly suffers and does not act. Experience has
taught him that voting and demonstrating is unproductive. A popular
rebellion against the rotten regime is impossible: the Italian people
are old and disheartened, even in themselves, and without
self-confidence a people does not organize a rebellion. And the vote
does not allow us to change, as you will say. Banksters plunder savings
with impunity, while judicial and administrative supervisory authorities
turn a blind eye or two and do not act even after the fact. The
government, together with relatives and friends of bankers, covers them
and passes on the damage caused by their abuses to civil society. Grillo
roughened declaring that his movement would open up the palaces of power
as sardine boxes to bring all illegalities to light by day, as if this
could provoke such reactions as to reform the system. But that's not the
case: the system continues as before, and people suffer passively.

And why wonder? Legality is the most widespread interest, therefore the
most dispersed, the weakest, and therefore the most loser. It is an
impotent interest in defending oneself. The people are ox because they
are people, not for any other reason. On the other hand, the
interestsMarco Della Lunaconcentrati, of the few against the many,
especially if illegal and hidden, are also strong powers, and they have
good play to buy those who serve them and put their trustees in the
right places. The exponents of the Italian regime are now boasting an
economic recovery, even if at the back of the queue, but they do not say
that the forecasts for the next 25 years show the Italian country system
in constant loss of productivity-competitiveness with respect to the
other EU and OECD countries. This means that, in order to compete on
production costs, real wages, workers rights, pensions and investments
will have to continue to be cut back, and that in the future Italy is
being sold off, because for 25 years now it has been losing in
comparative productivity, and 50 years so they mean that the country is
no longer viable. This was also exacerbated, not least because the
government has to pursue a policy of positive primary balances (i. e. to
remove more money from the company with taxes than it spills into it,
despite the fact that society is in serious lack of money).

More than virtuosity, rehabilitation, recovery: everything must go to
the bankers who lend money, including the ownership of companies.
Without strategic investments there is no recovery of productivity,
there is no end to decline. This will accelerate the flight of capital,
entrepreneurs, skilled workers and brains. This failed destiny is
inherent to Italy's unity, to this state wanted and created from abroad
to serve and be exploited by foreign powers, as explained in previous
articles. A state wrong in its composition, which has been made by
uniting preunitary nations that are too different from each other and
that therefore have never tied but have generated a parasitic and
incompetent governance, which only knows how to enrich itself by
stealing on transfers from efficient to inefficient areas, and in
general on public and private resources. A vassal state, in which
politics is decided from abroad and to the domestic political class, as
the only area of action, remains the competition-lottization in the
looting of the citizen and public expenditure. Not being able to obtain
consensus with good policies in the interest of Maria Cannata national,
our politicians if they procure them by distributing clientele
privileges. This is the way of producing electoral legitimacy in Italy.

The dominant foreign potentates support and legitimise those Italian
political and bureaucratic forces that better serve their interests at
the expense of the Italians (until they send Italian armies to fight
slavishly American and French wars against Italian interests), allowing
them in exchange to continue their trades with small banks, rigged
contracts. It is thanks to such relations with the Italian partycracy
and bureaucracy that foreign potentates have acquired control of
(almost) all the leading Italian companies and strategic companies, as
well as the Bank of Italy and the credit system. This is how the
government has regularly signed, under blackmail of ratings,
deliberately ruinous financial contracts for the benefit of dominant
counterparties such as Morgan Stanley, with losses of tens of billions -
see the comment of Brunetta's honorvolele at the hearing of the doctor
Cannata in the Committee on Banks, a hearing that tried to overshadow
with fuss on the statements of the President of Consob Giuseppe Vegas to
the same committee on the Etruria-Boschi case.

Such a state, as an apparatus, can only live through a systemic
corruption, therefore interwoven also in the institutions of control
(the anti-corruption campaigns, of course, are a grip for the backbone).
His political parties are galaxies of business committees engaged in
illegal or at least incorrect transactions. The respective secretariats
act as a coordinating body between these committees, and receive
requests for foreign interests (sometimes even domestic) dominant. What
strength would the parties of power have if they did not manage
(clientelarmente) contracts, credits, hiring, licenses? None. The
parties that detach themselves from those of power to pursue social
ideals and justice, systematically, go out; they are not vital, even
though they sometimes have excellent ideas and great honesty, precisely
because they do not carry behind any slice of public spending, Giuseppe
Vegas some clientelare resource. Where there are serious interests at
stake, laws, even by the supervisory and judicial bodies, are only
marginally observed, especially to maintain a minimal facade of
legitimacy in the eyes of ordinary people.

In fact, there is a clear division between those who are subject to the
law and those who stand above it and use it on others to crush and
squeeze them. Public power is understood as private property, as the
right to pass over the rules and to take away rights from others, that
is to say, to derogate from legality. Now, in the election campaign, it
is inevitable that the parties will each have the capacity and
willingness to save the country and fight corruption. That is what the
(pseudo) left-left that has been the most active and faithful executor
of foreign interests, that has collaborated most in subjugating the
whole country to them, in squeezing it to enrich the sharks of finance
predates, in sabotaging the economy and public order, in imposing a
single thought and language that would prevent even describing what it
was and is perpetrating. Then we have a Berlusconi, owner of the main
centre-right party, who has always used the votes of those who trusted
him to uphold the line of the left (pseudo) and Germany, even the
ruinous Monti government, in order to defend his own business and legal
interests a Berlusconi who has always been conditioned by judicial
attacks that take place when needed.

We have a League with analyses and shared intentions, which was once
independent and now no longer independent, at least in the declarations,
and proposes itself as a guardian of pan-Italian national interests
within an EU and a euro in which it wants to remain. Unfortunately,
until now, the League has, on a national scale, carried out almost
nothing or almost nothing of its programmes, even though it has been in
government for a long time. Finally, we have an M5S that has many valid,
courageous and freely acting representatives, but whose holders - those
who say that "one is worth one" - do not know what goals they have and
what interests they represent, even if they appear to have significant
ties with the USA. Finally, we have a new, furbesque electoral law,
which leaves it to the secretariats (neglecting them from the
electorate) not only the choice of parliamentarians, but also the
decision on the new government: a typically party-political law. No, my
dear gentlemen, do not delude yourself: the process of disintegration
and the internal and external malignant parasite will continue more
firmly than ever, with the ECB supporting public debt, extending the
collapse, so that the plan for the transfer of the country's resources
can be completed. Nothing will change with the forthcoming elections.
The only possible and concrete change is achieved by those who emigrate.

Trump lancia un piano per dividere l’Europa: un esperto svela su chi scommettono gli Usa

L'amministrazione Trump sta progettando di dividere l'Europa. Lo scienziato politico americano Malek Dudakov ha at...