CHI l'HA VISTO ?
Che fine ha fatto il film "Colpo di Stato" di Luciano Salce, del 1969? La Rai , Mediaset e le centinaia di televisioni private hanno messo in onda migliaia e migliaia di film di ogni tipo, ma questo e' sparito. Nessuno lo ha mai programmato e nessuno forse lo programmerà più'. Non è mai uscito né in videocassetta, né in Dvd. Il film era una commedia fantastica ambientata in un' Italia dove si votava per le elezioni politiche. Il nuovo cervellone usato per lo spoglio, dopo un po', rendeva chiaro che avrebbero vinto i comunisti. Allora cominciava un gran movimento interno ed estero, finché alla fine, con gran sollievo di tutti, i risultati erano truccati e la vittoria elettorale andava, come sempre, alla Dc ed ai suoi alleati.
La trama
da www.cinematografo.it
Alla vigilia delle elezioni politiche del 1972, le previsioni danno per scontata una Alla vigilia delle elezioni politiche del 1972, le previsioni danno per scontata una ennesima vittoria della Democrazia Cristiana e la riconferma delle posizioni ricoperte dagli altri partiti. A votazione avvenuta, però un prodigioso calcolatore elettronico, fatto venire appositamente dall'America, rivela che a vincere sono stati i comunisti, i cui voti superano di gran lunga quelli del partito al governo. Sgomente, le Autorità informano, attraverso il suo ambasciatore, il Presidente degli Stati Uniti, che decide di mettere in allarme il sistema missilistico. Mentre alcuni ricchi abbandonano il Paese sui loro yacht e i militari suggeriscono di mantenere il potere con la forza, i capi comunisti hanno una lunga telefonata con Mosca, dopo la quale dichiarano al Presidente del Consiglio uscente di ritenere falsi i risultati elettorali, nei quali scorgono una losca manovra contro la pace nel mondo. Ben contento della piega presa dagli avvenimenti, il Governo addossa la colpa di tutto al calcolatore elettronico, il cui inventore finisce in manicomio.
e dal Morandini:
Nell' Italia del 1972 il PCI vince finalmente le elezioni e i suoi dirigenti ne sono imbarazzati. Washington non vuole, Mosca nemmeno. Decidono, dunque, di dichiarare falsi i risultati elettorali. Scritta dal regista, fedele ai propri beffardi umori, e da Ennio De Concini, la commedia mette a segno lazzi satirici, battute graffianti, figurine azzeccate, tra cui i sosia di Saragat, Johnson e De Lorenzo. A riscattare la sua buffoneria rivistaiola e piuttosto qualunquista, specialmente nella prima parte, c'e' la presa in giro di un vizio nazionale, il trasformismo, cioè la smania di salire sul carro dei vincitori. Ne deriva la sua attualità semi profetica.