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1/28/2013

Contante libero

Eliminare o limitare il Contante è un regalo alle banche, è un mezzo per il controllo della nostra vita, è un esproprio della nostra ricchezza. Per impedire tutto ciò dobbiamo far sentire il nostro grido di disapprovazione, per questo motivo è nata l’iniziativa Contante Libero (http://www.contantelibero.it/) una associazione informale di cittadini che difende la circolazione e l’uso del contante.

Il precedente scellerato governo Monti ha già messo limiti severi all’utilizzo del contante (da 2.500 a 1.000€, e pur dall’iniziale limite antiriciclaggio di 12.500) e come se non bastasse ha obbligato le persone anziane ad aprire e/o alimentare un conto corrente bancario per ricevere la pensione. E’ impossibile non vedere un preciso disegno per mettere sotto il controllo delle banche e del governo, la vita e la ricchezza di ogni cittadino italiano. Il capo della coalizione che secondo i sondaggi si accinge a vincere le prossime elezioni, vuole mettere limiti ancora più severi all’uso e alla circolazione del contante (da 1000€ a 300€ fino a 50€), in questo modo quasi ogni singola transazione verrà tracciata con il nome e il cognome di chi l’ha fatta e il luogo e l’ora dove è avvenuta, e per ogni passaggio di denaro le banche esproprieranno una parte della nostra ricchezza.
Il grande fratello è qui e si chiama Bancomat, Carta di Credito, Assegno, PayPal: denaro elettronico.

Avete pensato che ogni vostra azione, spostamento, piccolo segreto, sarà tracciato in un conto corrente o in un database a disposizione di:
  • Banche
  • Compagnie telefoniche
  • Assicurazioni
  • Società che gestiscono denaro elettronico
  • E ovviamente lo Stato e i suoi funzionari, i quali avranno libero accesso a queste informazioni
Volete vivere davvero in un mondo così? Vi sentirete più al sicuro perchè tanto voi “non avete nulla da nascondere”? Davvero?
Immaginate di avere un amico/a , un hobby, un interesse che per qualsiasi ragione desiderate rimanga una faccenda riservata, pensate sia possibile in un mondo che preveda la sola moneta elettronica, dunque tracciata, come mezzo di pagamento?
Scordatevelo.
E se un giorno diventerete scomodi, per eliminarvi, diffamarvi,gettarvi fango addosso sarà sufficiente utilizzare un buon software di analisi dei dati e un’oretta di consulenza da parte di un operatore specializzato. Può darsi che abbiate comprato fiori e cioccolatini il giorno che “invece” avreste dovuto “essere in viaggio con il capo”. Può darsi che abbiate fatto una capatina di troppo al bar in orario di lavoro. Immaginate voi ogni altra implicazione.
Ma non basta c’è di più, avete mai fatto un calcolo su quanta ricchezza rimanga in mano alle banche attraverso le transazioni con denaro elettronico?
Prendiamo alcuni dati di partenza:
1) 100€

… trasformati in impulsi digitali.
2) Le commissioni “normali” che ciascun negoziante paga al sistema bancario per l’utilizzo di un POS, la macchinetta che legge i bancomat e le carte di credito. Prendiamo ad esempio il Banco Posta (il negoziante poi ve le ribalterà sul prezzo del bene acquistato, non esistono pasti gratis.):

facciamo una media di 0,8% per transazione.
Cosa succede ai nostri 100€ dopo 100 transazioni?
N. Passaggi ad un POS Cosa Rimane di 100€Commissione
Bancaria %
Commissione
Bancaria in Valore Assoluto
Notestart100€0,8%0,8€Si parte con i nostri 100€199,2€0,8%0,794€al primo passaggio diventano 99,2€. 80c sono andati alla banca298,406€0,8%0,787€al secondo passaggio diventano 98,406€. 78,7c vanno alla banca….…..….…..etc etc10044,79€0,8%0,358€Al 100esimo passaggio i 100€ sono diventati 44,79, le banche si sono prese 55,21€ sui 100€ inizialiDopo solo 100 passaggi ad un POS le banche hanno requisito all’economia il 55,21% della ricchezza iniziale immessa nel sistema.
Le Menzogne da Smascherare
Prima Menzogna: La lotta al contante in quanto strumento fondamentale per combattere l’evasione fiscale.
Questa è l’argomentazione principale che viene usata da chi si prodiga per avere una società senza contante. Ad una prima analisi questa giustificazione sembrerebbe inattaccabile; tuttavia, mediante una disamina più attenta e approfondita si scopre che il grosso dell’evasione fiscale non ruota affatto attorno l’utilizzo del denaro contante, ma riguarda invece transazioni decisamente più sofisticate.
I fenomeni evasivi/elusivi numericamente più rilevanti, quali l’occultamento di ricavi e compensi o l’indebita deduzione dei costi, vengono, infatti, messi in atto con l’impiego di strutture e comportamenti fittizi che prescindono dall’uso del contante e dall’obbligo di avvalersi del canale bancario per rendere le operazioni tracciabili.
Diffondere l’idea che la maniera più efficace per contrastare l’evasione fiscale risieda nella lotta al contante significa, dunque, pubblicizzare volutamente un erroneo convincimento. L’evasione si combatte mettendo a punto un quadro normativo stabile e facilmente comprensibile, tagliando il numero degli adempimenti, instaurando un rapporto di fiducia tra il Fisco e il contribuente e riducendo in maniera sistematica e ragionevole la pressione fiscale tramite un preventivo calo della spesa e dell’inefficienza pubblica.
A fronte delle sopraccitate misure, l’eliminazione del contante non serve praticamente a nulla se non a privare milioni di cittadini (il popolo minuto) dell’unico formidabile strumento di “dissenso di massa” che essi possono avere a loro disposizione per non essere sopraffatti da inique regole e politiche fiscali.
Seconda Menzogna: La lotta al contante non incide direttamente sulla libertà e le abitudini delle persone.
Affermazione semplicemente senza senso. Restringendo le possibilità per gli agenti economici di scegliere come metodo di pagamento ciò che essi considerano più adeguato, si va ad incidere per forza di cose direttamente sulla libertà e le abitudini delle persone.
Terza Menzogna: Contante strumento scomodo ed obsoleto.
L’esperienza sostiene l’esatto contrario. Nella quotidianità solamente l’impiego del contante permette ad alcune transazioni di essere portate a termine in maniera celere e quindi proficua. Di conseguenza, eliminando o riducendo ancor più drasticamente questa modalità di pagamento, si introdurranno necessariamente in più parti del sistema economico rimarchevoli inefficienze che, in ultima analisi, avranno il demerito di rendere maggiormente complicata la vita delle persone.
Quarta Menzogna: La lotta al contante è decisiva anche nella lotta ai furti e alle rapine.
«Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza».
Basterebbe citare questo famoso aforisma di Benjamin Franklin, uno dei Padri Fondatori degli Stati Uniti d’America, per dimostrare l’illegittima sussistenza di questo assunto. Ma, poiché è necessario essere veritieri fino in fondo, si deve anche constatare come l’eliminazione del contante non rappresenti sicuramente la panacea contro furti e rapine. Clonazione di bancomat e di carte di credito, manipolazione di conti bancari, furto d’identità o anche le incresciose aggressioni alle abitazioni dei cittadini sono tutti esempi di fenomeni criminali sui quali la lotta al contante non può avere di certo un’incidenza decisiva.
Per questo ti chiediamo di firmare, sostenere e diffondere Contante Libero (http://www.contantelibero.it/)

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