11/16/2009

Società Rurale

Le leggi operanti a favore dell'agricoltura, testimoniano la costante volontà delle Autorità Centrali di promuovere e favorire una vasta evoluzione delle condizioni di vita rurale.
Non rimane che augurarci che essa si consolidi sempre più rafforzando la fede nelle possibilità avvenire dell'Agricoltura d'Italia.
Elemento essenziale a tal fine è il rinnovamento della società rurale italiana.
Per ormai secolare tradizione, negativa per vari aspetti, il "CONTADINO" in Italia si sente come un elemento di grado inferiore nella Società operante e produttiva.
Si deve purtroppo riconoscere che fino ad oggi la Società ha per sua parte contribuito a questo svilimento morale e materiale della figura del contadino, termine che è sinonimo per troppi mal pensanti di persona ignorante e rozza.
Se si aggiunge il particolare stato di disagio in cui il contadino opera si comprende come verso questo ramo del lavoro si abbia un sempre maggior senso di sfiducia, ciò che spiega il continuo e incontrollato esodo anche da zone ove non c'è problema di eccesso di manodopera.
Siamo in sostanza ben lontani dalla concezione del lavoro agricolo di altri paesi e potremo dirci soddisfatti quando il contadino italiano, inserito in una nuova economia nazionale, si sentirà elemento di primo piano nella produzione nazionale al pari del "Farmer americano" o del "Bauer tedesco", avendo acquisita coscienza della nobiltà della propia opera.
In questo settore, la Scuola-e la scuola professionale agraria in particolare ha una grande responsabilità: in essa il contadino deve saper vedere la fonte del suo elevamento morale e materiale e non un mezzo, come oggi la vede per conseguire un titolo qualsiasi che gli consenta di lasciare la terra.

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