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2/11/2008

Conti pubblici, buco da 7 miliardi?

10/2/2008

Conti pubblici, buco da 7 miliardi?

Lo sostiene un'analisi del Sole 24 Ore

A fare i conti in tasca allo Stato, guardando i rischi sul fronte della spesa, è un'analisi del Sole 24 Ore che ipotizza nel 2008 un'espansione non preventivata della spesa per almeno 7 miliardi, che porterebbe il deficit dal 2,2% previsto ad oltre il 2,6%. Il motivo? Ci sono i rinnovi dei contratti pubblici e gli aiuti alle regioni per il trasporto locale. Per il sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi, però, si tratta di un'assurdità.

Vi sarebbero infatti 2 miliardi di spese necessarie per aiutare le regioni a garantire i trasporti ferroviari sulle piccole tratte, un valore tra i 2 e i 6 miliardi per il rinnovo dei contratti pubblici, rischio di mancati rinvii della spesa dei ministeri per 1,8 miliardi, ai quali si aggiungono i costi per la tornata elettorale (300-600 milioni) e per l'emergenza rifiuti in Campania (600 milioni).

A contestare questa lettura e' il sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi, che ha seguito da vicino l'iter della legge Finanziaria. ''Parlare di 7 miliardi di buco nel 2008 e' un'autentica assurdita' perche' i conti 2008 sono in ordine, anche a fronte del rallentamento economico, e l'andamento delle entrate e' migliore delle previsioni''. A gennaio, il primo mese dell'anno, il fisco ha fatto il pieno. Le tasse versate con il modello F24 sono ammontate a 33,8 miliardi, il 9,4% in piu' sul gennaio 2007 che a sua volta aveva fatto registrare un incremento del 6,2% rispetto al gennaio 2006.

Per Grandi quelle indicate dal ''Sole'' sono solo ''spese potenziali'' mentre, una volta visti i conti della trimestrale di cassa, ''va definito un acconto per ridurre il prelievo su dipendenti e pensionati agendo, come dice la finanziaria, sulle detrazioni riconosciute ai lavoratori. C'e' sofferenza sul fronte dei redditi da lavoro: non lo dicono solo i sindacati, lo dicono anche Confindustria e Banca d'Italia''. I sindacati spiegano che la riduzione delle tasse sul lavoro e' una priorita'. E per questo accolgono positivamente il fatto che sia stato oggi indicato da Walter Veltroni come uno dei cardini del programma elettorale. ''Noi siamo contenti se i partiti e la politica raccolgono il messaggio che noi abbiamo lanciato da tempo - sostiene il segretario aggiunto della Cisl, Pierpaolo Baretta - cioe' che sia possibile avere un alleggerimento del peso fiscale a condizione che ci sia lotta all'evasione. Mi auguro che tutto il fronte della politica raccolga questo messaggio''.

Il messaggio di Veltroni - afferma il segretario confederale Cgil, Marigia Maulucci che segue i temi economici - ''segue un'impostazione seria e corretta, non e' uno sproposito'' perche' ''considera la riduzione delle tasse come il risultato della lotta all'evasione e del risanamento economico''. ''Noi - prosegue la Maulucci - ''lo consideriamo un intervento fattibile, e ne chiediamo l'immediata attuazione''. Baretta, che ritiene quello sulle extra-spese ''un allarmismo ingiustificato'', chiede di procedere alla riduzione delle tasse ''con la dovuta attenzione''. Per la Cgil, invece, il ''rischio vero'' sul fronte dei conti - afferma la sindacalista - ''viene dal rallentamento della crescita e dalla fibrillazione politica che la scelta delle elezioni anticipate ha innestato: un rischio che diventa certezza - aggiunge - se si interrompe la lotta all'evasione fiscale che invece nella passata legislatura e' stata blandita, tollerata, al massimo condonata''.

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