4/02/2009

Globalizzazione1

La globalizzazione non ha disgregato solo le popolazioni africane terzomondiste, comincia ad attaccare gravemente anche paesi ben più strutturati, come Argentina, Brasile, Venezuela, Messico, e altri ancora, se il modello globalizzante continua a marciare con l'attuale spietatezza e incoscienza pensando pensando di poter rispondere alle questioni sollevate dal'11 settembre solo con la forza e la violenza delle armi potrebbero presto essere inghiottiti dal gorgo. La crisi della Fiat, che si riverbera fatalmente sull'intero sistema-paese, ci dice che l'Italia sta entrando nella rumba e che nella globalizzazione mondiale sta passando dal ruolo del profittatore a quello della vittima.
Per cui si rischia che si avveri a livello planetario la profezia che Marx aveva fallito per un solo paese. Max diceva che col sistema capitalistico i ricchi sarebbero diventati sempre più ricchi ma anche sempre meno numerosi, per cui alla fine per cacciarli non sarebbe stata necessaria alcuna rivoluzione, sarebbero bastate delle pedate per cacciarli.
Questa ipotesi nell'Occidente industrializzato non si è verificata, sia perché si è creato un consistente ceto medio ( che peraltro oggi è anch'esso meno in crisi dalla globalizzazione, tanto nel reddito che nel Welfare), sia perché noi abbiamo potuto scaricare le nostre tensioni economiche sul resto del mondo ritagliandoci ogni sorta di rendite di posizione, ma adesso con la competizione globale si rischia che i paesi ricchi si riducano a un pugno piccolissimo circondati da un mare di miseria.
Fonte privata.

Questo non è capitalismo e sarà sempre peggio.

"Per favore, considerate tutti questi fattori la prossima volta che qualcuno denuncerà il sistema statunitense come il mi...