ACCELERA LA FUGA ALL'ESTERO DEGLI ITALIANI: 7,6% E IL 35,8% SONO GIOVANI LAUREATI O DIPLOMATI. E' IL DECLINO DEL PAESE
La "ripresa" sbandierata dal governo Renzi non sembra fermare la fuga
degli italiani dal Paese alla ricerca di un futuro migliore, anzi al
contrario l'accelera.
Aumentano infatti gli italiani che si trasferiscono all'estero. Nel
2014 gli espatri sono stati 101.297, con una crescita del 7,6% rispetto
al 2013, quando furono 94.126.
A fare le valige sono stati in prevalenza uomini (il dato percentale è
del 56,0%, non sposati (nel 59,1% dei casi), e giovani tra i 18 e i 34
anni (sono stati 35,8%).
Di fatto, si tratta della fuga della migliore forza lavoro che
l'Italia abbia in questo momento, formata da giovani preparati, che
hanno terminato il ciclo di studi e non trovando occupazione in Italia,
oppure ricevendo solo offerte di lavoro sottopagato e demansionato,
scappano in Europa depauperando il Paese.
Sono partiti soprattutto dal Nord Italia e la meta preferita e' stata
la Germania (dove si sono stabiliti in 14.270); a seguire il Regno
Unito (con 13.425 espatriati).
Questi dati desolanti emergono dal Rapporto Italiani nel mondo 2015 della Fondazione Migrantes, presentato oggi a Roma.
In generale, al primo gennaio 2015 sono in tutto 4.636.647 gli
iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (in sigla
Aire), il 3,3% in piu' rispetto all'anno precedente.
Il 51,4% e' di origine meridionale, con un primato della Sicilia (713.483).
Negli ultimi anni pero' si e' registrata "una marcata dinamicita'
delle regioni settentrionali" che tradotto significa che è in corso una
fuga di massa di italiani dal nord Italia verso l'estero, tanto che tra
gli espatriati nel 2014, la maggior parte proviene, come regione, dalla
Lombardia (18.425 lombardi trasferitisi all'estero). Seguono: Sicilia (8.765), Veneto (8.720), Lazio (7.981) e Piemonte (7.414).
Negli ultimi anni - si legge ancora
nel Rapporto - il fenomeno dell'emigrazione per ragioni lavorative, tra i
laureati, e' tendenzialmente in forte crescita. E' il titolo di studio
posseduto che risulta piu' efficace, nella ricerca di lavoro, per chi si
e' trasferito all'estero.
Tra le mete preferite - si fa per
dire, preferite - dagli italiani nel 2014, oltre a Germania e Regno
Unito, ci sono Svizzera (11.092 espatri), Francia (9.020) e Argentina
(7.225).
La maggior parte dei cittadini italiani iscritti all'Aire risiede in Europa (53,9%) e in America (40,3%).
Al primo gennaio 2015 le donne sono 2.227.964, il 48,1% (+75.158 rispetto al 2014) del totale, i minori 706.683 (15,2%).
Discorso a parte per gli anziani
over 65: sono 922.545 equivalente al 19,9% del totale degli espatri, ma
non si tratta di persone in cerca d'occupazione, bensì di pensionati in
fuga dall'Italia perchè con la pensione percepita nel nostro paese
condurrebbero un'esistenza miserabile, quindi si sono trasferiti
all'estero in nazioni nelle quali il costo della vita è di gran lunga
inferiore, ad esempio in stati Ue come l'Ungheria.
Governo mondiale e stranezze della Globalizzazione risparmiatori consumatori spogliati dall'inflazione e dalla speculazione,banche sempre meno trasparenti.Imbevitori di ogni sorta pronti a qualsiasi cosa purché di guadagni facili.Politici con nuove leggi che gravano sempre più sul comune cittadino,illuminati maghi,filantropi,onlus,coop,sette religiose,massoni.Piramidi sempre più perfette e ben studiate. La parola fondi che in realtà significa che non saranno mai riempiti a discapito di qualcuno.
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